Girotti

Massimo Girotti intraprende la carriera di attore cinematografico nel 1939 con Dora Nelson di Soldati ma ottiene i primi importanti riconoscimenti con l’interpretazione di Gino in Ossessione di Visconti (1943) che lo consacrerà come uno dei volti più noti del neorealismo. Nel 1945 esordisce sul palcoscenico recitando per Blasetti in Il tempo e la famiglia Conway di J. B. Priestley e ne La foresta pietrificata di R. Sherwood (1946). Successivamente prende parte ad alcuni spettacoli diretti da Visconti: nel 1946 è Razumihin in Delitto e castigo di Baty da Dostoevskij accanto a Benassi, Stoppa, De Lullo e Zeffirelli e nel 1949 è Aiace in Troilo e Cressida nella celebre messinscena ai Giardini di Boboli. Pur continuando l’attività cinematografica, nel 1950 entra nella compagnia Nazionale diretta da Salvini con la quale recita negli Straccioni di A. Caro per la regia di Salvini, in Peer Gynt di Ibsen diretto da Gassman e, l’anno seguente, in Yo, el Rey di B. Cicognani ancora con la regia di Salvini e in Detective story di S. Kingsley allestito da Squarzina. Dopo aver interpretato Ippolito di Euripide a Siracusa per la regia di Costa, lavora ancora con Visconti in Contessina Giulia di Strindberg (1957), formando una compagnia con Brignone e Ninchi e ne Il giardino dei ciliegi di Cechov con la compagnia del Teatro stabile della città di Roma diretta da V. Pandolfi. Della sua carriera cinematografica sono da ricordare Cronaca di un amore di Antonioni (1950), Senso di Visconti (1954), Teorema di Pasolini (1968) e Passione d’amore di Scola (1981).