Woody Allen

Woody Allen, regista, attore e sceneggiatore, vincitore di quattro premi Oscar

Woody Allen è un regista, attore e sceneggiatore, tra le personalità artistiche più influenti del panorama cinematografico contemporaneo.

Woody Allen è un registaattoresceneggiatore e scrittore di origine ebraica, vincitore di quattro premi Oscar e del Leone d’oro alla carriera. Tra le personalità artistiche più influenti del panorama cinematografico contemporaneo, si è fatto le ossa come autore televisivo, scrivendo sketch che interpretava nei club newyorkesi e commedie per Broadway. Ma non è certo in questo campo che ha espresso al meglio il suo talento. Allen porta sul grande schermo il suo amore per New York, la musica jazz, la letteratura, la psicanalisi, la magia e l’illusione, dando vita a personaggi comicamente sfortunati e pieni di nevrosi.

Woody Allen biografia: le origini tra cabaret e scrittura

Woody Allen nasce col nome di Allan Stewart Königsberg il 1º dicembre 1935 nel quartiere del Bronx (New York), da una famiglia ebrea. Racimola i primi guadagni vendendo i suoi sketch a noti comici televisivi ed esibendosi nei club newyorchesi come stand-up comedian, alternando esibizioni comiche e musicali. All’età di diciassette anni, sceglie lo pseudonimo Woody Allen, in onore del celebre clarinettista jazz Woody Herman, ed è in questi anni che inizia la sua carriera come autore televisivo.

Prima di tentare la strada del cinema, ottiene un grande successo a Broadway con le sue commedie Don’t Drink the WaterPlay It Again, Sam. Accolte con indifferenza dalla critica, vengono gradite dagli spettatori e successivamente tradotte in film (Come ti dirotto il jet e Provaci ancora, Sam). Nel 1964 riceve dal produttore Charles Feldman l’incarico di scrivere la sceneggiatura di Ciao Pussycat, al quale partecipa anche come attore. Dal teatro al cinema il passo è breve. Decide quindi di sedere dalla parte opposta della macchina da presa, girando i film Amore e guerraIo e Annie Manhattan.

Woody Allen migliori film: la consacrazione con Io e Annie e Manhattan

I maggiori successi di Allen arrivano nel decennio che inizia nel 1977, data di uscita di Io e Annie. Il film racconta dell’amore tra due intellettuali che nasce, tentenna, sbanda e si conclude per le strade della Grande Mela. Protagonisti, lo stesso regista e Diane Keaton che, proprio in quel periodo, stava mettendo fine alla loro storia d’amore nella vita reale. Questa malinconica commedia sentimentale è l’opera che definisce appieno il suo stile e il suo più grande successo commerciale. La pellicola si aggiudica quattro premi Oscar (miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale e miglior attrice protagonista a Diane Keaton) e un Golden Globe.

Woody Allen e Diane Keaton in Io e Annie
Woody Allen e Diane Keaton in Io e Annie


La produzione di Allen entra in una fase nuova: i toni passano dal comico all’umoristico, l’ironia pervade ogni dialogo; fanno la loro comparsa problemi di coppia, nevrosi, psicanalisi, temi esistenziali, riflessioni filosofiche. E, soprattutto, Diane Keaton. Insomma, i tòpoi alleniani per eccellenza. Appartiene a questa fase anche Manhattan, suo capolavoro assoluto. Considerata la sua opera magna, è una grandissima manifestazione d’amore verso New York, la sua città natale, in un misto di romanticismo, nostalgia e sogno. Come protagonista l’immancabile vita sentimentale di un protagonista divorziato e in cerca del senso della vita, in un percorso pieno di monologhi, riflessioni e sottile umorismo.

Woody Allen e Mariel Hemingway in Manhattan
Woody Allen e Mariel Hemingway in Manhattan

L’inarrestabile vena creativa degli anni Ottanta

Gli anni Ottanta vengono inaugurati da Stardust Memories, film dalla forte componente autobiografica, ispirato al cinema europeo e in particolare a Federico Fellini e Ingmar Bergman. L’anno successivo Allen scrive e dirige Zelig, finto reportage su un uomo camaleontico che trasforma anima e corpo secondo chi si ritrova vicino. Sono gli anni d’oro, in cui Allen crea alcune delle sue opere migliori: Broadway Danny Rose, La rosa purpurea del Cairo, Hannah e le sue sorelle e, soprattutto, Crimini e misfatti, vetta assoluta all’interno del suo percorso drammatico.

Da Midnight in Paris all’ultimo film di Woody Allen: la crisi, i boicottaggi e la ribalta

Gli anni Duemila coincidono con una fase di crisi. Il ritorno alla ribalta, quando tutti ormai lo consideravano un regista sulla via del tramonto, avviene grazie a due film: Match Point, con Jonathan Rhys-Meyers e Scarlett Johansson, e Midnight in Paris. La trasferta francese è un successo al botteghino e permette all’autore di conquistare un Golden Globe per la miglior sceneggiatura originale e il suo quarto Oscar. 

Nel 2019 esce Un giorno di pioggia a New York realizzato con grandi difficoltà a causa delle pesanti controversie che il regista ha subito per delle accuse di abuso sessuale risalenti al 1992. L’anno successivo, Woody Allen porta al cinema Rifkin’s Festival. Nel film il regista si sofferma su uno dei suoi temi più caratteristici: il rispecchiarsi della vita nell’arte e dell’arte nella vita. Non è difficile, infatti, intravedere dietro Mort Rifkin, ex professore e fanatico di cinema sposato, il Woody Allen del tempo, emarginato dalla critica cinematografica e travolto dalle vicende giudiziarie.

Dopo tre anni, Allen torna ancora una volta al cinema con il suo primo film in francese, Un colpo di fortuna – Coup de Chance, presentato in anteprima fuori concorso all’80esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

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