Bruhn

Erik Bruhn studiò dal 1937 presso la scuola del Balletto Reale Danese, per entrare in seguito nella compagnia (1947) della quale divenne solista due anni dopo. Fra i più importanti complessi dei quali fu ospite, l’American Ballet Theatre, il National Ballet of Canada, il New York City Ballet, il Royal Ballet di Londra, l’Harkness Ballet e il Ruth Page Ballet: in queste compagnie ottenne i più brillanti successi della sua carriera. Dal 1967 al ’71 è stato direttore del Balletto Reale Svedese, poi anche direttore associato del National Ballet of Canada per la cui compagnia allestì La Sylphide (1965), uno dei suoi cavalli di battaglia, Il lago dei cigni (1966) e Coppélia (1975); più tardi ne divenne direttore artistico (1983-86).

La fama di Erik Bruhn è dovuta soprattutto alla purezza e allo stile della sua tecnica; suo merito principale, la riproduzione dei classici del repertorio, con particolare riguardo a quelli appartenenti al coreografo August Bournonville (1805-1879), autentico patrimonio danese nel campo del balletto, del quale B. fu interprete tra i più accurati e attendibili. Se ne ebbe testimonianza nel 1966, al Teatro dell’Opera di Roma, quando realizzò La Sylphide di Bournonville, interpreti C. Fracci e R. Nureyev. Nel repertorio moderno si distinse soprattutto nel ruolo di Jean in Signorina Giulia di Birgit Cullberg, e nel Don José della Carmen di Roland Petit. Pochi altri balletti di rilievo del repertorio contemporaneo affrontati da B. sono degni di nota, mentre si continuano a ricordare le sue prestazioni di danseur noble, fra le quali eccelle l’Albrecht di Giselle, fortunatamente consegnato al video accanto alla Fracci. Ha collaborato con Lilian Moore al libro Bournonville and Ballet Technique (Londra 1961).