Yeats

William Butler Yeats ottiene il premio Nobel nel 1923, presentandosi non come poeta bensì come uomo di teatro. Di estrazione anglo-irlandese protestante, nel 1887 si trasferisce a Londra con la famiglia e nel 1889 pubblica la sua prima raccolta di poesie su temi e leggende irlandesi, I vagabondaggi di Oisin (The wanderings of Oisin). Nel 1891 torna a Dublino e fonda la National Literary Society da cui nel 1899 nasce l’Irish Literary Theatre, gruppo rivolto alla formazione di una coscienza nazionale per la liberazione e l’autonomia irlandese. Il suo debutto teatrale avviene a Londra nel 1894 presso l’Independent Theatre (equivalente londinese del Théâtre Libre di Parigi) con Il paese del desiderio del cuore (The land of heart’s desire) che presenta il mondo delle `Sidhe’, delle fate, come luogo allo stesso tempo minaccioso e libero in cui evadere. Dedito fin da principio alla scrittura teatrale in versi, sperimenta con grande interesse diverse forme teatrali rifiutando ostentatamente il realismo e abbracciando dapprima la lezione del teatro simbolista francese, poi la tragedia shakespeariana, fino al teatro nô che conobbe nel 1916 grazie a Ezra Pound.

Rielaborando le diverse scuole in modo personale, Yeats mira ad una celebrazione della storia e della leggenda irlandese che ne preservi i toni mitici e che sia tuttavia sufficientemente ironica e adatta ad un pubblico popolare. Sempre alla ricerca delle proprietà suggestive del teatro, adotta con entusiaso la teoria di Gordon Craig sull’impiego della maschera, e non esita ad avvalersi di danza e musica per tramutare il teatro di parola in un rito sacro. Nel 1913 fonda insieme a Lady Gregory l’Abbey Theatre, impresa attraverso cui propone un ruolo nuovo per la figura del drammaturgo irlandese, portavoce tramite la sua arte di unità e autocoscienza all’interno della comunità.

La sua vasta produzione teatrale può essere divisa cronologicamente in tre periodi: il primo, fino al 1903, dove il folclore funge da mezzo per sostenere la tematica del consolidamento dell’identità (in particolare quella nazionale irlandese); il secondo, dal 1904 al 1919, molto legato alla sua esperienza personale, in cui l’interesse è tutto rivolto al mito, che diviene fondamento al trionfo dell’espressione artistica; e, fino al 1939, il terzo, in cui rielaborando la lezione del teatro nô Yeats sviluppa il tema dell’ironia della storia. Durante la sua carriera arriva a scrivere ventisei lavori, tutti testimoni della sua abnegazione per l’arte così come per la patria e la questione anglo-irlandese, tra cui si ricordano: La contessa Cathleen (The countess Cathleen, 1899) che tratta del mito dell’aristocrazia anglo-irlandese; Cathleen ni Houlihan (1903), allegoria patriottica scritta in prosa che deve la concretezza del suo linguaggio a Lady Gregory; Sulla riva di Baile (On Baile’s strand, 1904) e Deirdre (1906); la tetralogia Quattro drammi per ballerini (Four plays for dancers) pubblicata nel 1921; Le parole sul vetro della finestra (The words upon the window-pane, 1930) e Purgatorio (Purgatory, 1938), in cui è più forte l’influenza della lezione appresa dal teatro nô. I suoi drammi, di indiscusso valore poetico, hanno sempre presentato una certa resistenza alla messa in scena e non si sono mai guadagnati il favore di quel pubblico popolare a cui il poeta aspirava.