Verdy

Dopo aver studiato con C. Zambelli e V. Gsovsky, ancora adolescente Violette Verdy ha debuttato, nel 1945, ne Les Forains di R. Petit con i Ballets des Champs-Élysées. Dopodiché, sempre nella medesima compagnia, è stata una seducente Danae ne Les Amours de Jupiter dello stesso coreografo e ha splendidamente interpretato il ruolo di Euridice nell’ Orfeo di Lichine-Stravinskij. In seguito, l’esile, raffinatissima Verdy, ballerina dotata di una tecnica eccezionale – ma anche capace di donare ai suoi personaggi un’interpretazione penetrante e intelligente – sarà una memorabile `jeune mariée’ in Le Loup, sempre di R. Petit. Nel 1951 è comparsa al Maggio musicale fiorentino in creazioni di A. Milloss; nel 1955 è stata protagonista, alla Scala, della Cenerentola di Rodrigues-Prokof’ev. In quegli anni la sua arte è stata valorizzata anche dal cinema, in particolare nel film Ballerina (1949). Invitata ai grandi festival internazionali, étoile nel corso di lunghe tournée con il Festival Ballet di A. Dolin prima, poi con il Ballet Theatre di L. Chase, è passata tra le fila del New York City Ballet (1958-1977), dove ha dato straordinarie prove nei balletti di Balanchine. É stata esemplare interprete anche di coreografie di J. Robbins (Beethoven Pas de deux) esibendosi, fra l’altro, al festival di Spoleto. Dal 1977 al 1990 ha diretto il Ballet dell’Opéra. È stata direttore associato e in seguito direttore del Boston Ballet (1983).