Verde

Il successo di Dino Verde comincia alla radio, nei primi anni ’50. Firmò una serie di varietà in onda di domenica intorno all’ora di pranzo, tutti, anno dopo anno, con titolo al superlativo assoluto: “Scanzonatissimo”, “Urgentissimo” e via. Interpreti, gli attori della Compagnia stabile di prosa della Rai di Roma, con A. Steni, E. Pandolfi, R. Turi (gran voce anche come doppiatore: era lui il Padreterno che annunciava il diluvio in Aggiungi un posto a tavola con J. Dorelli); una serie svelta di scenette e couplets , ma soprattutto di parodie di canzoni celebri (genere, quest’ultimo, di cui Verde fu ed è specialista insuperabile).

Famoso il motivetto finale, che divenne anche un intercalare popolare: «Però, la vita è bella» anche se «nelle caramelle con il buco, c’è troppo buco e troppo poca caramella». Dalla radio al palcoscenico, ma sempre, o quasi, come coautore. Ha firmato copioni con Rovi-Puntoni (Pericolo rosa per Macario , 1952-53), con Nelli-Mangini (B come Babele, 1953-54, e Il terrone corre sul filo per N. Taranto, 1954-55), con Marchesi-Metz  (Gli italiani son fatti così per Billi e Riva, 1956-57), con Age e Scarpelli (Festival, 1954, per W. Osiris; al copione misero mano anche O. Vergani e M. Marchesi, la consulenza artistica fu di L. Visconti. Un insuccesso che determinò il ritiro dell’impresario R. Paone). Nella stagione 1963-64 trasferì Scanzonatissimo dalla radio alla ribalta; stessi interpreti (Steni-Pandolfi con G. Cajafa e R. Como) e, nella versione della stagione successiva, A. Noschese con le sue imitazioni. Nella stagione 1965-66 scrive una rivista-commedia, Hanno rapito il presidente , dove alieni gangster sequestrano il presidente del consiglio e ricattano il governo. Con A. Nazzari e R. Como. Verranno, molti anni dopo, il Fanfani rapito di Fo e – la cronaca batte la fantasia – il sequestro Moro.

Nel 1966-67 scrive con B. Broccoli Yo Yo Yé Yé con C. Dapporto e A. Fabrizi e si conferma definitivamente «grande araldo degli scontenti del governo». Satira bollata unanimemente come qualunquista, che da destra sparava contro il centro-sinistra e i suoi protagonisti con una serie di attacchi ad personam assai applauditi da un pubblico conservatore. Verde si è sempre difeso dalle stroncature dei critici dicendo che preferiva essere un autore qualunquista piuttosto che un giornalista qualunque. Scanzonatissimo divenne anche film. Verde ha collaborato anche con Garinei e Giovannini per “Canzonissima” in tv con il trio N. Manfredi, P. Panelli e D. Scala; ha scritto con il figlio Gustavo il copione di Arcobaleno (1993) per L. Banfi e, da qualche anno, è tornato a un’antica passione: recitare di persona i suoi sketch e le sue parodie in un teatrino off di Roma. Ha ottenuto successo anche come paroliere di canzoni, vincendo il festival di Sanremo nel 1959 con “Piove” di D. Modugno e l’anno successivo con “Romantica” di R. Rascel.