Valli

Laureatosi in giurisprudenza Romolo Valli si avvicina al teatro decidendo di seguire la compagnia itinerante di Fantasio Piccoli, passando poi con questa a lavorare allo Stabile di Bolzano. Nel 1952 verrà scritturato al Piccolo Teatro di Milano dove apparirà in diversi lavori firmati da Strehler. Conosce qui Giorgio De Lullo, che diverrà suo compagno di vita e di lavoro per tutto l’arco dell’esistenza. Con lui, insieme a Rossella Falk, Annamaria Guarnieri e Tino Buazzelli fonderà nel 1954 la Compagnia dei Giovani, costituendone assieme a De Lullo, l’anima artistica più profonda. La sua ricerca recitativa è un meticoloso lavoro di scavo all’interno del testo, con una vigile attenzione a tutte le possibilità di significato, attraverso un’intelligenza critica che illumina il senso più profondo della parola.

Valli incarna dunque la figura dell’attore intellettuale, dalla cultura vasta e raffinata, dalla curiosità mobile e inquieta, con un approccio al personaggio che non punta all’immedesimazione ma ad una radiografia esatta di tutti i moti dell’animo e di tutte le possibili sfaccettature fornite dal tracciato drammaturgico. Nonostante la sua versatilità in personaggi leggeri, troverà la più matura espressione della sua linea recitativa in Pirandello dove l’ansia di una ricerca umana e dell’intelletto sembra incarnarsi naturalmente in alcune figure create dall’autore agrigentino. Sarà il padre nella storica versione dei Giovani di Sei personaggi in cerca d’autore , nella stagione 1963-64, creando poi un lucidissimo e implacabile `raisonneur’ con il Leone Gala de Il gioco delle parti nel 1965-66, con un maggiore carico di angoscia nel Francesco Venzi de L’amica delle mogli nel 1968-69 e chiudendo la tetralogia pirandelliana dei Giovani con l’acuto e ironico Laudisi di Così è (se vi pare) nel 1971-72.

Terminata l’esperienza del gruppo continuerà a lavorare con De Lullo, approfondendo la sua analisi del personaggio con Il malato immaginario di Molière nel ’74 e tornando a Pirandello con Tutto per bene nel 1975-76 e poi con Enrico IV nel 1977-78. In quegli stessi anni si misurerà su altri territori della drammaturgia, da Pinter, con Terra di nessuno , accanto allo stesso De Lullo, a un ritratto di Oscar Wilde in Divagazioni e delizie di John Gay, fino alla sua ultima interpretazione, Prima del silenzio , scritto per lui da Giuseppe Patroni Griffi. Diverse e importanti le sue apparizioni cinematografiche, diretto da Visconti in Boccaccio ’79 , Il Gattopardo , Morte a Venezia , Gruppo di famiglia in un interno , da De Sica ne Il giardino dei Finzi Contini , da Bertolucci in Novecento , e ancora da altri importanti registi italiani e stranieri.