Turrini

Fino al 1971 Peter Turrini si dedica a lavori occasionali, tra cui la direzione di un hotel in Italia. Infine si stabilisce a Vienna dove lavora come scrittore indipendente e vince numerosi premi, tra cui il premio Gerhart-Hauptmann nel 1981. Con un un taglio popolare e contemporaneo e l’impiego del dialetto, T. scrive opere di critica sociale dura e provocante. Autore oltremodo audace, nei suoi testi, spesso autobiografici, narra con molta arte, o anche senza, storie che chiunque altro preferirebbe tenere per sé, passando dal simbolismo più rarefatto a un realismo di livello quasi pornografico. È un teatro dell’orrore e del sentimento scritto da un inquietante poeta austriaco sulla sua patria e sulla sua gente che odia e che ama. Opere come Rozznjogd (1968), Kindsmord (1973), Campiello (1982), Tod und Teufel (1990), Grillparzer im Pornoladen (1993), con il loro radicale pessimismo, hanno offerto alla nuova scena europea un raro esempio di intelligenza e di senso del teatro.