Tovstonogov

Tra gli spettacoli che vi allestisce ricordiamo: L’ufficiale di marina di A. Kron (1945) e La locandiera di Goldoni (1946). Dal 1946 al 1949 è a Mosca : Come fu temprato l’acciaio di N. Ostrovskij (1947); A proposito dei compagni di V. Mass e M. Tchervinski (1948) e Da qualche parte in Siberia di I. Irocnikova (1949); nel 1950 si trasferisce a Leningrado, dove nel 1956 assume la direzione del Teatro Gor’kij, carica che mantiene fino alla morte. Tovstonogov intende innanzitutto mettere in scena la realtà sociale del suo paese, per riuscirvi privilegia i testi della tradizione teatrale russa, di cui si dimostra il continuatore più rappresentativo: La tragedia ottimista di V. Vinševskij (1955); Umiliati e offesi (1956) e L’idiota (1957), da Dostoevskij; Tre sorelle di Cechov (1965); L’ispettore generale di Gogol’ (1972); Giochi crudeli di A. Arbuzov (1978); Zio Vanja di Cechov (1982, rappresentato nel 1987 a Princeton, negli Usa); L’albergo dei poveri di Gor’kij (1987). Ma il regista ritrova i temi a lui cari anche nella contemporanea produzione straniera, che contribuisce a far conoscere al pubblico russo ( La volpe e l’uva di G. Figueredo, 1957; Ricordo di due lunedì di A. Miller, 1960; Uomini e topi di Steinbeck, 1966).