Torrieri

Interprete originale, incisiva nel registro comico e appassionata in quello drammatico, dotata di forte energia comunicativa, Diana Torrieri debutta sulle scene nel 1937 nella compagnia Borboni-Cimara, con la quale porta il teatro italiano in America del Sud insieme a Anton Giulio Bragaglia che l’anno successivo la scrittura al Teatro delle Arti di Roma, dove diventerà primattrice. Di questa esperienza si ricordano, tra gli altri: Delitto e castigo di Dostoevskij, Il rosso e il nero di Stendhal, Il lutto si addice ad Elettra di O’Neill con Lola Braccini. Dopo l’apparizione sullo schermo in Don Pasquale (1940), nel 1943 entra nella compagnia dell’Eti ( Il piccolo Eyolf di Ibsen, Zio Vanja di Cechov) poi è in coppia con Piero Carnabuci. Nel 1949-50 è accanto a Carraro in La macchina infernale di Cocteau, Sei personaggi in cerca d’autore , Albertina di Bompiani e L’annuncio a Maria di Claudel. In seguito appare in molti spettacoli di buon livello: Agamennone (1952) e Antigone di Alfieri (1953), Otello di Shakespeare (1953), Oreste di Alfieri accanto a Gassman e la Zareschi (1955) Elettra di Sofocle (1956); di quell’anno è anche la tournée in America del Sud con Tofano (fra gli altri Vestire gli ignudi e Pensaci, Giacomino! ). Fedra di Racine (1957) Nella traduzione di Giuseppe Ungaretti più volte rappresentata. Nel 1955-56 è inoltre interprete e regista di Un tram che si chiama desiderio di T. Williams. Dalla fine degli anni ’50 si esibisce in recital di poesia e prosa ed è presente e attiva anche in tv. Tra le ultime interpretazioni Più grandiose dimore di O’Neill (Milano, Teatro San Babila 1969 regia di V. Cottafavi).