Tessier

Valentine Tessier debutta a Rouen prendendo parte a melodrammi di scarso valore, ma a vent’anni viene chiamata nella compagnia che Copeau ha appena messo in piedi al Vieux-Colombier. Qui si mette in luce interpretando Le nozze di Figaro di Beaumarchais; Il misantropo di Molière, I fratelli Karamazov di Copeau, dal romanzo di Dostoevskij (1921), La fraude di L. Fallens (1921), Amour, livre d’or di A. Tolstoj (1922), Bastos le hardi di L. Régis e F. de Veynes (1923), Il faut que chacun soit à sa place di R. Benjamin (1924). Quando la compagnia di Copeau si trasferisce in provincia, T. decide di restare a Parigi e, sotto la direzione di Jouvet, recita alla Comédie des Champs-Elysées: Léopold le bien-aimé di Sarment (1923); La scintillante di Romains (1924); Madame Béliard di Vildrac (1925); Sigfrid (1928) e Amphitryon (1929) di Giraudoux; Suzanne di Passeur (1929); Domino di Achard (1932); Intermezzo di Giraudoux (1933). Nel 1934 interpreta all’Atelier di Dullin Peccato che sia una sgualdrina di J. Ford (nel 1961 interpreterà la stessa commedia con la regia di L. Visconti).

La Tessier ha volutamente privilegiato il teatro al cinema, ritenendo il primo più rispettoso della libertà dell’interprete. La sua carriera continua nel dopoguerra con Lucienne et le boucher di M. Aymé (1948); Chéri di Colette (1949); Filumena Marturano di De Filippo (1952); Les parents terribles di Cocteau; Il gabbiano di Cechov (nell’adattamento di E. Triolet, 1955); La professione della signora Warren di Shaw (1956); La visita della vecchia signora di Dürrenmatt (1960, ne è seguita una versione televisiva); L’idiota di Dostoevskij (alla fine degli anni ’60). La sua ultima interpretazione è stata Ne coupez pas mes arbres , al fianco di Fernand Ledoux.