Terayama

Ancora giovanissimo Shuji Terayama si fa conoscere per i suoi poemi `tanka’ (componimenti di stile classico composti da trentuno sillabe). Mentre studia all’università di Waseda scrive dei radiodrammi e delle sceneggiature cinematografiche, le due attività che seguirà maggiormente fino alla sua prematura scomparsa. Terayama è stato uno dei maggiori promotori del teatro di strada in Giappone. Nel 1967, diviene il leader di quell’onda di giovani intellettuali giapponesi che chiedevano a gran voce un abbandono dell’accademismo, a vantaggio di un teatro che incontrasse il pubblico, facendolo divenire parte delle rappresentazioni. Insieme a Yokoo Tadanori e Higashi Yutaka fonda il laboratorio sperimentale Tenjô-Sajiki e in seguito lavora con il Jôkiô-gekijô. Tra i suoi lavori ricordiamo: Gli eretici (Jashumon, 1971), spettacolo presentato nel 1973 al festival di Nancy che fece conoscere T. al pubblico europeo, Una nota di un cieco (Mojin Shokan, 1973), Cloud Cuckooland, a Visit (1978). Ha girato tre film, tra i quali Buttate via i libri: uscite nelle strade (1968), e quindici cortometraggi. Il suo ultimo spettacolo è stato Cent’anni di solitudine (1982) tratto da García Marquez, allestito a Tokyo.