Teatri Uniti

Agli esordi Teatri Uniti, prima di diventare celebre come Falso Movimento, il gruppo guidato da Mario Martone assunse, in rapidissima successione, altri due nomi. Debuttò il 13 marzo del 1977, allo Spazio Libero di Napoli, col nome `Il Battello ebbro’, ovviamente preso in prestito dal titolo della non meno celebre poesia di Rimbaud; nell’occasione presentò uno spettacolo, Faust e la quadratura del cerchio , fortemente influenzato da Presagi del vampiro dell’allora Carrozzone di Firenze. Poi, a distanza di appena nove mesi, il 5 dicembre si ripropose, sempre allo Spazio Libero, col nome `Nobili di Rosa’, da uno speciale tipo di moneta in uso presso gli alchimisti; stavolta offrì un allestimento, Avventure al di là di Tule, connotato da un’originalità assai maggiore e tale da far presagire notevoli sviluppi sul versante della sperimentazione portata avanti da quei giovanissimi. Infatti, l’anno dopo nasce Falso Movimento, frutto della collaborazione tra il gruppo di ricerca teatrale di Mario Martone (c’erano con lui Federica Della Ratta Rinaldi e Andrea Renzi) e – non a caso il nuovo nome della formazione ricalca il titolo di uno dei migliori film di Wenders – due coraggiosi operatori cinematografici, Angelo Curti e Pasquale Mari. Falso Movimento agisce, all’inizio, in spazi alternativi, come le gallerie d’arte, prima fra tutte quella di Lucio Amelio.

Ben presto diventa uno dei gruppi di punta delle correnti della sperimentazione battezzate e sostenute da Giuseppe Bartolucci, la `post-avanguardia’ prima e la `nuova spettacolarità’ dopo. La vasta notorietà e il successo, anche in campo internazionale, arriva nel 1982 con lo splendido Tango glaciale coprodotto con il Mickery Theatre di Amsterdam. Seguono, fra gli altri, Il desiderio preso per la coda da Picasso (1985), Coltelli nel cuore da Brecht (1985) e Ritorno ad Alphaville da Godard (1986). Nello stesso anno un ulteriore salto di qualità: dalla fusione di Falso Movimento con il Teatro dei Mutamenti guidato da Antonio Neiwiller e il Teatro Studio di Caserta capeggiato da Toni Servillo nasce Teatri Uniti, una formazione che si pone subito come cerniera fra la tradizione teatrale (anche quella più antica e illustre) e le suggestioni intellettuali della contemporaneità. Non a caso, infatti, il primo spettacolo di Teatri Uniti, E.. ., si basa su testi di Eduardo De Filippo.

Seguono a ruota, per la regia di Martone, il Filottete di Sofocle (1987) e Ultima lettera a Filottete di Ghiannis Ritsos (1987), mentre Servillo e Neiwiller proseguono l’uno con l’opera di scavo nella drammaturgia napoletana vecchia e nuova, l’altro con la riproposta di una poesia di forte impegno ideologico: il primo (dopo E …) firmerà un eccellente allestimento di Zingari di Viviani (1993) e il secondo Dritto all’inferno dedicato a Pasolini (1991). Da ricordare, fra i trentatré spettacoli prodotti o coprodotti sino ad oggi da Teatri Uniti, anche Ha da passa’ `a nuttata da Eduardo De Filippo (regia di Leo de Berardinis, 1989), L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello (regia di Servillo, 1990), Rasoi da Enzo Moscato (regia di Martone e Servillo, 1991) e Il misantropo di Molière (regia di Servillo, 1995).