Tamberlani

Figlio d’arte, dopo aver recitato con il padre, Carlo Tamberlani nel primo dopoguerra lavora con diversi gruppi prima di entrare nella compagnia di Starace-Sainati, di cui assumerà la direzione con il fratello Nando. Attraverso altre esperienze arriva nel 1933-34 a lavorare con la Palmer e a interpretare: Ippolito di Euripide (Vicenza 1934), Agamennone di Eschilo e Ifigenia in Aulide di Euripide (1934). Nel 1935 è con Cele Abba in Coriolano e in Giulio Cesare di Shakespeare. Nel 1936 intraprende una ventennale carriera di insegnante di recitazione all’Accademia d’arte drammatica `S. D’Amico’. Nel frattempo lo si ricorda nell’ Edipo a Colono di Sofocle (1946), in Rosalinda (Come vi piace) di Shakespeare (regia di Visconti, 1948) e in Corruzione a Palazzo di Giustizia di Betti (1949). Dopo aver diretto in Spagna il Teatro Stabile di Barcellona (1950-52), torna sulle scene in allestimenti come Racconto d’inverno di Shakespeare (1954), L’albergo dei poveri di Gor’kij (1954), Il gran teatro del mondo di Calderón (1955), Coriolano di Shakespeare (1946). In Sicilia, a cavallo degli anni ’60, sarà interprete di Le baccanti di Euripide (Teatro greco di Tindari, 1959), Tutto per bene di Pirandello e Una luna per i bastardi di O’Neill (Palermo 1961). Lo si ricorda anche come interprete di numerosi film anche se di scarso rilievo artistico.