Squat Theatre

Prima di emigrare, nel 1976, negli Usa, il gruppo Squat Theatre si era costituito presso una Casa della cultura a Budapest, con il nome di Teatro Kassák. Skanzen Killers, un lavoro del 1972, era stato considerato `osceno’ dalle autorità ungheresi e «suscettibile di essere male interpretato da un punto di vista politico». Privo di autorizzazioni il gruppo aveva deciso di recitare nell’appartamento di Hanna Koós e Peter Halasz, entrambi perseguiti per la nudità e la crudezza di alcune scene dello spettacolo. Privato anche dei passaporti, il collettivo di undici adulti e cinque bambini aveva ugualmente lasciato l’Ungheria. Attraverso l’Europa occidentale, con un breve soggiorno anche italiano, era approdato a New York. Occupati i locali del pianterreno al 256 W della 23rd street (squat si traduce anche abusivo, ma lo stabile verrà poi acquistato) lo Squat Theatre ha cominciato a rappresentarvi i propri lavori, caratterizzati dall’utilizzo della grande vetrata che dà direttamente sulla strada. Oltre al ridotto pubblico in sala, la presenza di curiosi e casuali passanti che sbirciano dalla vetrina fino a diventare un elemento integrante dello spettacolo, è ciò che ha dato notorietà agli spettacoli dello Squat Theatre. L’unicità delle singole repliche e la provocatoria raccolta di situazioni presentate in Pig, Child, Fire (1977) e Andy Wahrol’s Last Love (1978, con l’immaginario incontro tra l’artista americano e la terrorista tedesca Ulriche Meinhof) e il successivo Mr Dead and Mrs Free (1981, dove le ambulanze erano finte, e autentiche invece le macchine della polizia, chiamata dai vicini) mettono in luce la soluzione che il gruppo dà al rapporto fra rappresentazione e realtà quotidiana, tentando una ardita compenetrazione fra i due momenti. Tra gli esponenti più giovani, Eszter Balin ha reinterpretato nel road-movie di Jim Jarmush, Stranger than Paradise (1984) lo straniamento dell’emigrata ungherese approdata negli Usa.

Theatre Guild

Theatre Guild è un’organizzazione produttiva statunitense fondata nel 1919 da un gruppo di persone reduci in buona parte dall’esperienza dei Washington Square Players, che negli anni precedenti avevano presentato in una piccola sala atti unici americani. Erano fra loro Lawrence Langner e Theresa Helburn, che ne assunsero in pratica la direzione, nonché il regista P. Moeller, lo scenografo L. Simonson e l’attrice H. Westley. L’intento era di presentare a Broadway (e poi in tutto il paese) opere culturalmente significative in edizioni accurate, per un pubblico composto in massima parte di abbonati.

Dal 1925 dispose a New York di un proprio teatro. Ebbe il merito di far conoscere, soprattutto negli anni ’20, un repertorio impegnativo in spettacoli che costituivano un’alternativa alla programmazione delle sale commerciali. Oltre a molte prime mondiali di Shaw e di O’Neill, e a un buon numero di novità di autori americani, entrarono allora nei suoi cartelloni drammaturghi relativamente difficili come Kaiser, Toller e Capek. Culturalmente meno significativi furono i decenni successivi, caratterizzati soprattutto da grandi successi di pubblico, come le commedie interpretate dalla coppia Lunt-Fontanne, o certi musical rimasti famosi quali Porgy and Bess e Oklahoma!.