Chiti

Ugo Chiti inizia nel 1970 con il gruppo di ricerca diretto da Pier’Alli e fonda poi la compagnia Teatro in piazza dedicandosi alla drammaturgia popolare. Per questo avvia con il centro Flog un progetto sulla drammaturgia vernacolare toscana. Di questo periodo sono: Si piange si ride , Il vangelo dei beceri , La soramoglie . Avvia in seguito una ricerca sulle avanguardie storiche con La casa Usher in collaborazione con il teatro Affratellamento di Firenze. Fonda il teatro Arkhè (1983) con cui allestisce Visita a Kafka e Gilgamesh . Nello stesso anno inizia a lavorare con la compagnia Arca Azzurra, diventando il drammaturgo stabile e aprendo un secondo momento di ricerca sulla drammaturgia dialettale che inizia con Carmina vini (1985). Nel 1987 avvia il progetto teatrale, come regista e drammaturgo, di La terra e la memoria dove analizza, in tre spettacoli, cinquant’anni di storia italiana guardandola attraverso la lente di un microcosmo regionale, la provincia del Chianti, realtà emblematica dei mutamenti della società italiana. Il primo, Allegretto (perbene, ma non troppo) , diventato un film ( Albergo Roma , 1996), disegna l’Italietta fascista, La provincia di Jimmy (premio Idi) è uno sguardo sugli anni ’50 da un interno familiare, Paesaggio con figure inquadra l’inizio secolo in stile quasi verghiano. Vince il premio Riccione Ater per Nero cardinale (1987). Seguirà il secondo progetto, Il vangelo dei buffi (1996), riscrittura del Vangelo in chiave popolare contadina. Collabora con Alessandro Benvenuti alla sceneggiatura di Benvenuti in casa Gori (1990) e Ritorno a casa Gori (1996). Vince il biglietto d’oro Agis nel 1990 con Kirie . Nel 1991 scrive Emma (il ridicolo della vita) , ambientato nella Firenze di inizio secolo; nel 1998 realizza il film La seconda moglie . Dopo una prima esperienza nel teatro musicale con L’arca di Noè di Britten, ha curato la regia dell’ Elisir d’amore di Donizetti con le scene di T. Pericoli (Scala 1998).