Théâtre National Populaire

Théâtre National Populaire è un’istituzione teatrale francese che nasce nel 1920, al Palais du Trocadero di Parigi, per volontà di Firmin Gémier (direttore fino al 1933). Ma il Théâtre National Populaire svolge il suo ruolo storico nella vita scenica francese e ottiene il pieno successo soltanto a partire dal 1951, anno in cui Jean Vilar ne assume la direzione (su proposta di Jeanne Laurent, responsabile del settore dei teatri nazionali e favorevole alla politica della decentralizzazione della vita teatrale francese).

Con Jean Vilar, le barriere fra teatro engagé e teatro borghese cadono, insieme al sipario e a tutti quegli elementi parateatrali (per esempio, il guardaroba a pagamento) che avevano sacralizzato il luogo della rappresentazione scenica allontanandolo dal pubblico. Il tempio si trasforma in casa, dove ci si riunisce per far festa, per incontrarsi, per ballare. Il Palais de Chaillot, la nuova sede, diventa un’alternativa alla Comédie-Française: qui Gérard Philipe e Maria Casarés recitano un nuovo repertorio classico (del 1951 è il trionfo di Madre coraggio e del Cid ; del 1955 La città di Claudel ), amatissimo da un pubblico non soltanto parigino (attraverso l’istituzione dell’associazione degli Amis du Théâtre National Populaire sono chiamati in alcuni teatri municipali della provincia francese i migliori spettacoli).

Il Théâtre National Populaire assume inoltre l’organizzazione del festival estivo di Avignone (cui Vilar si dedica a tempo pieno a partire dal 1963, cedendo la direzione del teatro a George Wilson che segue sostanzialmente le sue tracce). Nel 1972, in seguito alla decentralizzazione, il Théâtre National Populaire si trasferisce a Villeurbanne. Planchon e Chéreau (sostituito più tardi da Lavaudant) ne assumono la direzione. Nel repertorio, oltre a testi di Planchon stesso (che sarà a capo del Théâtre National Populaire fino al 1996) vengono rivisitati numerosi classici, sempre in chiave politica e didattica. Nel 1959, in ambito italiano, viene riproposto il modello del teatro itinerante: Gassman crea il Teatro Popolare Italiano, che porta alla creazione dell’ Orestiade di Eschilo per l’adattamento di Pasolini e di spettacoli tratti da Ennio Flaiano, Alfieri e Manzoni.