Carismatico ed eccentrico, Jacob Levy Moreno è considerato il fondatore del teatro terapeutico. Dal 1895 si trasferisce con la famiglia a Vienna. Studente ribelle, si iscrive a Filosofia ma si laurea in Medicina. Conduce (anni ’10) le prime esperienze di animazione teatrale. Nel 1918 fonda il giornale “Daimon” con F. Kafka, A. Schnitzler, A. Adler e altri frequentatori del letterario caffè Herrenhof. Specializzatosi in psichiatria, allievo di Freud, durante uno storico incontro tra i due (1912) Moreno disse: “Dottor Freud, io comincio da dove lei finisce. Lei incontra la gente nel setting artificiale del suo ufficio. Io la incontro nelle strade e nelle loro case”. Ripudiando l’interpretazione verbale della psicoanalisi di Freud, Moreno contrappone: l’azione come strumento d’indagine, la vita concreta come scenario, il gruppo come supporto al singolo. Se le materie di partenza sono psicoanalisi, psichiatria, teatro (psicoanalisi e teatro), punto d’arrivo sarà lo psicodramma, che tenta un dialogo tra le discipline della comunicazione e dell’analisi. Moreno elabora progetti rivolti agli emarginati, certo che il `mettersi in gioco’ costituisca un fattore terapeutico. Crea il Teatro della spontaneità (Vienna 1922-25), spazio dove liberare la propria espressività: ogni sera Moreno conduce drammatizzazioni a canovaccio a partire dai suggerimenti del pubblico. Palco e platea si compenetrano. Non esiste un cast. Non esistono personaggi. Alla drammaturgia, che impone all’attore di ripetere battute scritte da un drammaturgo, Moreno sostituisce la creaturgia: ciascun spettatore è, hic et nunc , creattore delle proprie battute. Il regista non è più mediatore tra testo precostituito e interpretazione attorale, ma conduttore di piccoli gruppi che si incontrano a teatro per improvvisare. Nasce la `religione dell’incontro’, secondo cui “una persona può diventare agente terapeutico di un’altra” attraverso la sincerità di una relazione. Il totalmente privato viene denudato in teatro.
Nel 1923 Moreno fonda ‘Il giornale vivente‘, messa in scena spontanea di avvenimenti appresi dalla lettura dei quotidiani e rappresentati la sera stessa. Non esistono repliche. Nel 1925 Moreno si stabilisce in America: la sua attività verrà istituzionalizzata con lo psicodramma presso il Beacon Institute (Beacon Hill, New York), articolato in centro terapeutico (`Sanatorium’), centro di formazione (`Moreno Institute’) e centro di produzione editoriale (`Beacon House’). Nel 1931 promuove il Teatro dell’improvvisazione (`Impromptu Theatre’), prosieguo del Teatro della spontaneità, seppur meno famoso. Sempre nel ’31, durante un convegno internazionale sulle prigioni a Sing Sing, Moreno parla per la prima volta di psicoterapia di gruppo, dando il via a un settore ancora seguitissimo in America. Note le forme di psicoterapia di gruppo da lui introdotte. Il sociodramma è un gioco drammatico, centrato sulla crescita del gruppo, che esplora temi appartenenti alla sfera collettiva (pregiudizi, tabù sociali, conflitti intragruppali): l’obiettivo è la rielaborazione di valori comuni. Analogo è l’axiodramma, che si concentra prettamente sul livello valoriale, grazie alla drammatizzazione di valori quali la giustizia, la pace e l’onestà. Moreno approfondisce inoltre la `teoria dei ruoli’: tecniche come giochi di ruolo o inversioni di ruolo, consentendo di sperimentarsi in più ruoli, sono terapeutiche poiché consentono a ciascuno di toccare i punti più vulnerabili di sé, superandoli (psicocatarsi). Negli anni ’30 Moreno conia anche la sociometria, scienza che – avvalendosi del metodo sperimentale e di principi di misurazione – studia quantitativamente e qualitativamente le relazioni interpersonali (reti) e le caratteristiche psicosociali di una collettività; inizialmente sperimentata su ragazze di un riformatorio newyorkese e sui detenuti del carcere di Sing Sing, è tuttora applicata in vari contesti socio-educativi. Dal 1937 insegna alla Columbia University. Nel 1941 incontra la sua `musa’, sua assistente nonché terza moglie: Zerka Moreno. Nel 1942 istituisce la Society of Psychodrama and Group Psychotherapy. Nel 1950 esce il “Journal of Group Psychotherapy”, pubblicato tuttora. Nel 1946, 1959 e 1969 pubblica i tre volumi di Psychodrama . Dedica i suoi ultimi anni alla diffusione del metodo, intraprendendo lunghi viaggi.