Cranko

John Cranko prese le prime nozioni di danza presso l’università di Città del Capo, dove creò la sua prima coreografia: una suite tratta da L’histoire du soldat di Stravinskij (1942). Passato a Londra, entrava nel 1946 alla Sadler’s Wells School per entrare più tardi nel celebre Sadler’s Wells Ballet, una compagnia che ebbe un momento felice di affermazione prima di passare alla denominazione più pomposa, per conferimento regio, di Royal Ballet. In questa compagnia diede subito la misura del suo talento coreografico. Fra le principali coreografie sono da ricordare in particolar modo per lo spirito arguto e salace: Pineappel Poll (musica di Sullivan-Mackerras, 1951), The Lady and the Fool (musica di Verdi-Mackerras, 1954), The Prince of the Pagodas (musica di Britten, 1957). Con il Ballet Rambert diede Variations on a Theme (musica di Britten, 1954), La Belle Hélène (musica di Offenbach, Opéra di Parigi, 1955; piccante interpretazione di Yvette Chauviré). In seguito C. dava la versione occidentale (che doveva rimanere negli annali della storia del balletto moderno) del Romeo e Giulietta di Prokof’ev, prima a Venezia (1958, Teatro Verde dell’isola di San Giorgio) e poi alla Scala, con il corpo di ballo del teatro e l’interpretazione carismatica di Carla Fracci. C. era poi anche il responsabile della messinscena del Sogno di una notte di mezza estate di Britten a Aldeburgh nel 1960. Nel 1961 lasciava il Royal Ballet per passare alla direzione dello Stuttgart Ballet, operando quello che fu definito «il miracolo Balletto di Stoccarda» per aver saputo formare e plasmare quella compagnia ai massimi livelli, vigile e solerte alla guida di un gruppo che si poteva avvalere di due interpreti eccezionali, fedeli alla lettera e allo spirito del coreografo: Marcia Haydée e Richard Cragun. C. è stato anche alla testa dell’Opera di Monaco dal 1968 al ’71. Nell’attività di C. è sorprendente lo sviluppo crescente della sua creatività con una serie di capolavori ( Onegin , musica di Cajkovskij, 1965; La bisbetica domata , musica di Scarlatti-Stolze, 1969) perfettamente centrati nella drammaturgia e nello sviluppo della coreografia, condotta con scavo sottile nel tratteggio dei personaggi. I suoi balletti sono nel repertorio delle più importanti compagnie del mondo; inoltre esistono molte riprese televisive dei suoi balletti.