music-hall

Nato in Inghilterra agli inizi del secolo XIX, come derivazione dal parco dei divertimenti (pleasure garden) settecentesco, il music-hall si sviluppò e ebbe grande fortuna in epoca vittoriana, finendo col decadere e scomparire subito dopo la Prima guerra mondiale, quando la radio (e più tardi la televisione) sostituiranno i grandi spettacoli di varietà. In luoghi appositi, frequentati da un pubblico popolare, dai pub ai saloon, alle hall degli alberghi, e poi in seguito in veri e propri teatri di varietà, si esibivano attori e cantanti, mimi e comici, mentre gli spettatori continuavano a bere e mangiare, a schiamazzare o cantare in coro la canzone interpretata, manifestando in modi rumorosi quanto fosse piaciuto il numero o viceversa. Dickens ha descritto nei suoi romanzi il mondo del music-hall, nelle sue forme più primitive. In seguito il music-hall si è evoluto in forme più contenute e convenzionali; qualche volta si davano perfino commedie, e il boom fu enorme: i music-hall da 8 nel 1948 a Londra passarono nel 1954 a 92, artisti come Marie Lloyd e Charlie Chaplin vi debuttarono. E il grande Charlot, in uno dei suoi ultimi film, Luci della ribalta, del 1952, nel personaggio di Calvero fece rivivere pateticamente il mondo del music-hall e la sua decadenza.