Kelly

Uno dei grandissimi della danza americana, continuamente contrapposto a Fred Astaire, diceva di sé: «Astaire rappresenta l’aristocrazia, quando balla. Io sono un proletario». In realtà, a parte l’aspetto atletico, muscolare delle sue danze, Gene Kelly aveva affrontato la danza dalla parte della coreografia, nel senso che aveva progettato di essere un coreografo prima di diventare un ballerino: un aspetto che condizionerà sempre la sua danza. Inoltre aveva talento di attore, e molti produttori di Hollywood si interessarono a lui in questo senso. A diciannove anni, nel 1931, scoprì di avere un’attitudine all’insegnamento e aprì la sua prima scuola di danza (Gene Kelly Studios of the Dance). Intanto, insieme al fratello, si esibiva nei night-club, in stabilimenti anche di infimo ordine, in un numero classico come quelli che abbiamo visto, anche da lui, in tanti film hollywoodiani. Nel 1937 si trasferisce a New York e, finalmente, nel 1938 riesce a ottenere un piccolo ruolo in un musical a Broadway; si tratta di Leave it to Me! di Cole Porter, spettacolo in cui debutta un’altra futura star di Broadway, Mary Martin: lo show ha un esito brillante e 291 repliche. Intanto è riuscito a debuttare come coreografo, sempre nel 1938, con una piccola produzione al Pittsburgh Playhouse che tiene il cartellone per un mese soltanto, Hold Your Hats : nello spettacolo Gene Kelly interpreta ben sei numeri.

Nel 1939 Robert Alton, coreografo di Leave it to Me!, monta una rivista intitolata One for the Money e scrittura Gene Kelly come cantante, ballerino, attore, affidandogli ben otto numeri. Nel novembre 1939 Gene Kelly debutta in prosa, sostituendo un altro attore nella commedia premio Pulitzer di quell’anno, I giorni della vita (The Time of Your Life) di William Saroyan. Sempre nel ’39 Gene Kelly ha coreografato alcuni numeri di danza di una commedia, Green Grow the Lilacs , da cui Rodgers e Hammerstein, tre anni dopo, trarranno Oklahoma! ; nell’estate di quell’anno ottiene anche le coreografie di Billy Rose’s Diamond Horseshoe . Ed è proprio mentre lavora allo spettacolo che, dopo un’audizione, ottiene il ruolo di protagonista in Pal Joey di Rodgers e Hart, che va in scena il 25 dicembre del 1940 e fa di Gene Kelly una grande star; lo spettacolo avrà 374 repliche. Immediato è l’interesse di Hollywood, e Gene Kelly riceve molte offerte; infine decide di accettare quella di David O. Selznick, che lo metterà al lavoro dopo la fine delle repliche di Pal Joey e dopo che avrà compiuto il suo lavoro di coreografo per un altro musical di Broadway, Best Foot Forward (ottobre 1941).

A Hollywood, dopo un debutto onorevole accanto a Judy Garland in For Me and My Gal (1942), Gene Kelly avrà una carriera senza eguali, che comprende alcuni dei massimi film musicali come An American in Paris (1951) e Singin’ in the Rain (1952) e, molto più tardi, solo come regista, Hello, Dolly! (1969). In realtà Pal Joey sarà la sua ultima apparizione su un palcoscenico, se si eccettua una coreografia per il balletto dell’Opéra di Parigi nel 1960, Pas des Dieux , su musica di Gershwin. Ancora molto vivace, nel 1993 ha collaborato con Madonna per metterle in scena un omaggio al film, ormai di culto, Singin’ in the Rain.