Musil

Laureatosi in ingegneria a Brno e successivamente in filosofia e psicologia a Berlino, Robert Musil rinuncia sia alla carriera scientifica sia alla carriera di funzionario per dedicarsi all’attività letteraria. Tali scelte, che rimandano alla sua sostanziale contestazione dei valori familiari e borghesi del `probo servitore dello stato’, gli procurarono però costanti preoccupazioni economiche: fino alla morte è costretto a vivere degli scarsi proventi del suo lavoro di scrittore e pubblicista, e soprattutto dell’aiuto di amici e estimatori. Le sue opere maggiori sono i romanzi I turbamenti del giovane Törless (Die Verwirrungen des Zöglings Törless, 1906) e L’uomo senza qualità (Der Mann ohne Eigenschaften). Per il teatro scrisse un dramma e una farsa. Il dramma I fanatici (Die Schwaulmrmer), i cui personaggi costituiscono per la maggior parte un’anticipazione delle figure di L’uomo senza qualità , viene pubblicato nel 1921 e riceve nel 1923, grazie ad Alfred Döblin, il premio Kleist. Ma a una positiva accoglienza dei critici letterari corrispose una totale indifferenza del mondo teatrale. Venne infatti rappresentato soltanto nel 1929 a Berlino con numerosi tagli, per iniziativa di un giovane regista. A determinare questo insuccesso vi sono sicuramente il venir meno di due elementi determinanti per la cultura dell’epoca: l’assenza di una tensione drammatica – i motivi che spingono i personaggi all’azione vengono esposti sin dal principio, i protagonisti recitano una tragedia interiore che si esteriorizza in poche azioni , e la scomparsa di uno dei personaggi principali, Anselm, alla fine del secondo atto. Migliore fortuna teatrale ebbe la farsa Vinzenz e l’amica di uomini importanti (Vinzenz und die Freundin bedeutender Maulmnner) rappresentata a Berlino nel 1923, nuovamente a Berlino nel 1924 (con tournée a Praga) e poi sulle scene a Vienna. Un elemento importante che contraddistingue queste due opere, e che segna una svolta nell’attività letteraria di Musil, è la rappresentazione satirica della realtà. Agli `uomini importanti’, strettamente legati alle `qualità’ che hanno fatto il loro successo, che si integrano senza disagio nel mondo delle convenzioni, i non-visionari su cui Musil riversa la sua satira, egli contrappone `l’uomo della possibilità’, che non si adatta a vivere nella realtà e ha in sé il germe di un altro ordine.