Piccoli

Michel Piccoli deve la sua fama soprattuto al cinema: Dillinger è morto, La grande abbuffata, L’ultima donna di Ferreri; L’amante di Sautet, Bella di giorno di Buñuel, Milou a maggio di Malle e tanti altri. Tra gli spettacoli che ha interpretato a teatro ricordiamo: Celestina di F. Royas (1945); Tobacco road di Kirkland e Caldwell (1947); Androcles and the lion di Shaw (1952); Irene innocente di Betti (1953); Phèdre di Racine (1957, con il T.N.P.); Der Stellvertreter di Hochnuth (1963); Il giardino dei ciliegi di Cechov (1981 con la regia di P. Brook); Combat de nègres et de chiens di Koltès (1983, al Théâtre des Amandiers di Nanterre, con la regia di P. Chéreau); Terre étrangère (1984); Conte d’hiver di Shakespeare (1988); John Gabriel Borkman di Ibsen (1993, per il Théâtre d’Europe). I personaggi a cui ha dato vita nella sua lunga carriera corrispondono al ruolo che P. assegna alla recitazione, che deve dimostrarsi capace di far saltare l’ipocrisia che regola le relazioni sociali. Il suo aspetto gli consente con naturalezza di mostrare il lato oscuro dell’apparente rispettabilità borghese.