Gramatica

Sorella maggiore di Emma, Irma Gramatica fu già a tre anni in palcoscenico per poi studiare alle Dorotee di Firenze. Scritturata dalla Duse-Rossi, fu primattrice giovane con la Vitaliani, con Emanuel-Reiter e con la Marchi-Maggi, affermandosi in un frizzante repertorio francese (Beaumarchais, Dumas, Sardou, Meilhac, Halévy) ma trovando consacrazione definitiva sull’opposto versante drammatico, a cominciare dalla Teresa Raquin di Zola, accanto alla Pezzana nel ruolo della suocera paralitica. Donna tormentata e inquieta, segnata per sempre dalla morte del figlioletto avuto dal breve matrimonio (1887) con l’attore A. Cottin, fu talvolta criticata per un’essenza interpretativa scambiata per scarso coinvolgimento, mentre era sempre ricerca di profondità interiore nel voluto contrasto tra la dizione tagliente e l’economia gestuale. Suoi grandi maestri furono Emanuel, la Reiter, Zacconi, soprattutto Talli con cui fu la prima Nennele in Come le foglie di Giacosa, Paolina-Lidia in Sperduti nel buio di Bracco, Lisa in Dal tuo al mio di Verga. Nel 1904 tenne a battesimo La figlia di Iorio di D’Annunzio nel ruolo di Mila di Codra che sembrava destinato alla Duse. Fu poi con Andò, con Garavaglia, con la Benelliana, con la Stabile del Manzoni di Milano e ripetutamente in coppia con la sorella Emma, protagonista di commedie e drammi di Niccodemi, Praga, Zorzi, Rosso di San Secondo, Pirandello. Angosciata da suggestioni masochistiche e da reiterate delusioni sentimentali, si ritirò inaspettatamente dalle scene nel 1938, dopo essere stata Lady Macbeth accanto a Ruggeri. Il suo isolamento fiorentino e per qualche anno veneziano, fu interrotto soltanto da alcune interpretazioni cinematografiche, tra cui Le sorelle Materassi (1943) di Poggioli e Il fu Mattia Pascal di Chénal (1937).