Pressburger

Giunto in Italia nel 1956, a seguito dei fatti d’Ungheria, Giorgio Pressburger si diploma in regia all’Accademia d’arte drammatica di Roma. Il suo esordio come regista avviene nel 1962, con Antonello capobrigante calabrese , cui fanno seguito Esecuzione (su suo testo, 1963) e Zizim di B. Joppolo. Tra i tanti lavori allestiti, testi di Goldoni ( La guerra , 1970; Il teatro comico , 1974; L’adulatore , 1986), Pasolini ( Calderon , 1980, anche regia cinematografica nel 1981) Eschilo ( Le coefore , 1996). Particolarmente attento alla cultura mitteleuropea, P. mette in scena anche B. Hrabal ( Una solitudine troppo rumorosa , 1992, anche drammaturgia), P. Handke ( L’ora in cui non sapevamo nulla l’uno dell’altro , 1994), C. Magris ( Danubio , 1997). Intensa la sua attività per la radio e la televisione: dalla elaborazione di orginali (da Il mattatoio , 1967, a Gli ebrei , 1976, a Il formaggio e i vermi , 1979), alle regie radiofoniche (negli anni ’60 e ’70) e televisive (ad esempio Woyzeck , di Büchner, 1983; All’uscita , di Pirandello, 1985). Nella lirica si ricordano regie quali La donna senz’ombra di Strauss (debutto, Teatro La Fenice,1977), Il castello di Barbablù di Bartók (Scala di Milano, 1978 e 1995), Macbeth di Verdi (Opera di Roma, 1987) Elektra di R. Strauss (Taormina, 1992) Carmen di Bizet (Spoleto, 1993). Scrittore prolifico (da ultimo i romanzi I due gemelli , 1996 e La neve e la colpa , 1998), docente di regia all’Accademia di Roma dal 1968 al 1976, P. dirige, dal 1991, il Mittelfest di Cividale del Friuli e dal 1998 è Direttore dell’Istituto Italiano di Cutura di Budapest.