Manganelli

Autore di saggi, di romanzi, di racconti, di trattati e di commenti, con il suo sperimentalismo letterario sorretto da una profonda cultura e inventiva stilistica, Giorgio Manganelli è figura di grande rilievo del secondo Novecento italiano. Il suo primo testo è scritto direttamente per il teatro: si tratta di Hyperipotesi, rappresentato a Palermo per il convegno di fondazione del Gruppo ’63, di cui egli fu uno degli artefici. Successivamente, oltre a una serie di traduzioni per la scena, la sua attenzione per il teatro si affievolisce. Nel 1966, a Genova, presso il Teatro di piazza Marsala, viene allestito Teo o l’acceleratore della storia. Dell’anno successivo è la stesura di Monodialogo. Il funerale del padre – grottesco colloquio tra due uomini che, seguendo il funerale dei rispettivi padri, ammettono di esserne stati gli assassini – viene messo in scena a Napoli, al Teatro Esse, nel 1972, per la regia di Gennaro Vitiello. Cassio governa Cipro, rilettura capovolta – all’insegna dell’ironia destabilizzante – dell’ Otello scespiriano, allestito al Petrolchimico di Marghera in occasione della Biennale di Venezia nel 1975, è probabilmente l’opera che ha ottenuto maggiori riscontri. Nel corso dello stesso anno è stato trasmesso anche l’originale radiofonico In un luogo imprecisato . Non rare sono state le operazioni di adattamento per le scene di opere narrative di Manganelli, quale il monologo curato da Cherif a Firenze e a Todi tratto da Rumori e voci e la recente riduzione di Centuria proposta da Gioele Dix a Milano (1997) .