Agus

Considerato ‘spalla ideale’ da tutti i comici con cui ebbe occasione di lavorare, spesso fu accanto a Wanda Osiris che ne lodava il tratto signorile, Gianni Agus forse si raccomanda alla memoria collettiva per l’interpretazione televisiva del sadico capufficio di Fracchia-Villaggio in bilico su una poltrona-cuscinone. Ma nel corso della sua lunga carriera Agus seppe fornire ragguardevoli prove nel teatro `leggero’, dalla rivista al varietà alla commedia musicale, attraversando i vari generi e adattandovisi con talento. In Si stava meglio domani , rivista sontuosa del primo dopoguerra (1946-47) con Wanda Osiris che cantava “Ti parlerò d’amor”, Agus, in duetto con la soubrette, affrontava audaci non sense a doppio senso come «Voglio fare come fanno al Mississippi/dove ognuno va diritto ai propri scopi». Nella stagione 1948-49 fu accanto alla Osiris in Grand Hotel di Garinei e Giovannini, con la Wandissima che scende le scale più lunghe della sua carriera intonando “Sentimental”; nella stagione successiva (1949-50) in Sogni di una notte di questa estate con Rascel e la Osiris, Agus duetta, applauditissimo, con Dolores Palumbo. Nella stagione 1950-51, sempre per Garinei e Giovannini, è in Il diavolo custode, con Wanda Osiris, senza scale, nel ruolo di Elena di Troia. Nel cast, Enrico Viarisio, Raffaele Pisu e, per la prima volta dall’Inghilterra, il balletto delle Bluebell. In quello spettacolo, Agus era Renzo in una parodia dei Promessi sposi . Nella stagione 1951-52, sempre con la Osiris, è in Galanteria di Michele Galdieri. Nella stagione seguente, 1952-53, ancora una rivista di Galdieri La gioia con Carlo Dapporto. Nel 1961 s’era distinto in un bel ruolo del film Il federale di Luciano Salce, con Ugo Tognazzi alla sua prima impegnativa prova cinematografica.

Nel dopoguerra, la gente fatica a mettere insieme i soldi per pranzo e cena e allora le riviste in teatro dovevano essere sontuose, doviziose, kolossal, per offrire tre ore di evasione. Nella stagione 1947-48, Garinei e Giovannini realizzarono Domani è sempre domenica, un allestimento da quarantacinque milioni, con la Osiris che usciva come Venere da una conchiglia di madreperla, con Enrico Viarisio, Enzo Turco e Agus che arrivavano in palcoscenico su un’auto Volpe e due Vespe fiammanti. Nel 1954-55, A. partecipò alla commedia musicale di Garinei e Giovannini Giove in doppiopetto, con Dapporto, la rivelazione Delia Scala e la soubrettina Franca Gandolfi applaudita nel quadro “Quanto è buono il bacio con le pere”, soubrette e `seconda donna’, Lucy D’Albert, in coppia con la Scala. Lo spettacolo venne replicato per due stagioni consecutive, un primato. In Gran baldoria, stagione 1952-53, con la Osiris, il Quartetto Cetra, Enzo Garinei, Agus era impegnato in uno sketch intitolato “ra il sì e il no c’è il ma”: accolto freddamente dal pubblico, venne `tagliato’ dopo il debutto. Dopo i successi in teatro, Agus passò stabilmente in televisione, partecipando a molte trasmissioni di successo; nel 1967 accanto a Peppino De Filippo `Pappagone’ nella Canzonissima definita Scala reale; e toccò a lui presentare il Festival di Sanremo nel 1958, l’anno di Domenico Modugno e di “Volare”. Concluse la sua carriera da dove era partito, dalla prosa, memore degli esordi nella compagnia di Elsa Merlini e, per cinque anni, di Ruggero Ruggeri. Da ricordare il ruolo di Tiger Brown in L’opera da tre soldi di Brecht al Piccolo Teatro, regista Giorgio Strehler, nella riedizione, del 1973, con Domenico Modugno e Lamberto Laudisi in Così è (se vi pare) di Pirandello diretto da G. Sepe (1983). Aveva conosciuto e sposato, nel 1952, la soubrette austriaca Lilo Weibel, avendone un figlio, Davide, nel 1959.