Ferzetti

Giovanissimo Gabriele Ferzetti esordisce nel cinema come comparsa in Via delle cinque lune di L. Chiarini (1942); nel 1947 si iscrive all’Accademia d’arte drammatica `S. D’Amico’ che frequenta per soli due anni e poi abbandona per il Cut, il teatrino dell’università. In seguito si unisce alla compagnia del Teatro Nazionale di Salvini, con la quale debutta nel 1949 con gli spettacoli Anna Bolena e Detective Story. Negli anni immediatamente successivi interpreta alcune piccole parti in vari film, e in seguito emerge e si impone, come protagonista assoluto, in film di grande popolarità, ricevendo numerosi premi e intervallando l’attività teatrale con quella cinematografica. Nel 1948 prende parte a Rosalinda o come vi piace di Shakespeare, per la regia di Luchino Visconti. Nel 1951 avviene l’esordio come protagonista in Sogno ad occhi aperti di Rice, con la compagnia di Vivi Gioi. Nel ’56, diretto da Luigi Squarzina, interpreta Ma non è una cosa seria. Nel ’58 seguono: La professione della signora Warren di Shaw, per la regia di Ferrero, La gatta sul tetto che scotta di Williams, per la regia di Rouleau, Patata di Achard con la regia di Gino Cervi. Nel ’64 seguono due spettacoli diretti da Celi: L’occhio privato e L’amante e Vestire gli ignudi di Pirandello con A. Asti, regista G.P. Griffi allo Stabile di Roma (1965).

Nel ’70, accanto ad Anna Proclemer, interpreta Quattro giochi in una stanza , per la regia di Albertazzi. Dal ’76 all’82 si susseguono una serie di spettacoli tutti diretti da Missiroli: Vestire gli ignudi , Musik , Delitto e castigo . Nella stagione 1983-84, per lo Stabile di Genova, interpreta Terra sconosciuta , regia di O. Krejka. Tornato stabilmente al teatro, nella stagione 1985-86 è stato, in coppia con Anna Proclemer, protagonista di Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee. Si susseguono poi spettacoli come Conversazione galante di Franco Brusati (1987), Lungo viaggio verso la notte di O’Neill (1988), Le rose del lago (1991), Danza di morte di A. Strindberg (1992) e L’avventura di Maria di Svevo (1995), per la regia di N. Garelle, La governante (1995) di Brancati per la regia di G. Albertazzi. Contemporaneamente proseguono le sue partecipazioni sia in ambito cinematografico che televisivo.