Crommelynck

Figlio d’arte, Fernand Crommelynck dopo aver lavorato presso un agente di cambio si diede alle scene. Autodidatta, entrò in teatro prima come attore, poi come autore, debuttando con l’atto unico in versi Non andremo più nel bosco (Nous n’irons plus au bois, 1906), di cui fu anche interprete. Nel 1908 pubblicò un altro atto unico in versi, Lo scultore di maschere (Le sculpteur de masques), tragedia moderna di stampo intimista. I due lavori successivi, Il venditore di rimpianti (Le marchand de regrets, 1913) e Gli amanti puerili (Les amants puerils, 1921), ricalcano il medesimo stato d’animo. Il successo giunse con la farsa tragica Il magnifico cornuto (Le cocu magnifique, 1921), storia di un marito geloso che, da quando ha scoperto che la moglie è corteggiata da altri uomini, pur di provarne l’infedeltà la getta tra le braccia di tutti i paesani, finendo con l’esser tradito per davvero; celebre la messinscena di Mejerchol’d a Mosca nel 1922, esempio del costruttivismo in teatro. Trippe d’oro (1926), assalto contro la ricchezza e l’avarizia e Carine, o la ragazza prodiga della sua anima (1929), dove l’amore puro contrasta la sfrenata sensualità, connotano sempre più il suo teatro di toni farseschi, che spesso si colorano di patetismo e melanconia. Sullo stesso filone si pongono Una donna che ha il cuore troppo piccolo (Une femme qu’a le coeur trop petit, 1934) e Caldo e freddo (Chaud et froid, 1936). Ha adattato e scritto anche sceneggiature cinematografiche.