Tommei

Abbandonati gli studi universitari a Pavia, nel 1932 Fausto Tommei esordisce a teatro nella compagnia Sainati per passare subito dopo al Salone Margherita di Roma nel gruppo Baracca e Burattini. Nel 1937 comincia a lavorare alla radio sfruttando, sia come attore (ideò molti sketch e macchiette di successo) sia come presentatore, la grande duttilità della sua voce. In seguito, torna a teatro nel Poeta fanatico di Goldoni, presentato al festival di Venezia del 1941, con la regia di O. Costa. Durante la guerra lavora con Gandusio e la Galli e, terminato il conflitto, si dedica in gran parte alla rivista, partecipando a numerosissimi spettacoli: E dess se femm? Sifoolom (1945), L’uomo di Imelda (1949) e Quattro passi in galleria (1953). Dalla stagione 1954-55, grazie soprattutto al successo ottenuto in Siamo tutti milanesi di A. Fraccaroli (1952), torna alla prosa, recitando da protagonista in L’amico di tutti di Bertolazzi (1955), al Teatro Sant’Erasmo di Milano e Georges Dandin di Molière (1957) al teatro di Villa Olmo di Como. In seguito, assume la direzione artistica del Teatro delle Maschere di Milano (1957-58), dove allestisce e interpreta una quarantina di testi di autori italiani quali Montanelli, Bacchelli e Beonio Brocchieri.