Cecchetti

Fin da bambino Enrico Cecchetti partecipò a spettacoli accanto ai genitori; adolescente, fu allievo di Giovanni Lepri a Firenze. Dopo un tirocinio in teatri minori, debuttò alla Scala nel 1870 nella Dea del Walhalla di Borri, mettendosi in luce per le sue doti di forte virtuosismo. Nel 1874 debuttava a Pietroburgo, città che sarà teatro di molti suoi grandi successi. Presente alla creazione di Amor di Manzotti alla Scala (1885), portò balletti del maestro del ‘ballo grande’ in Inghilterra e in Russia, riunendo compagnie italiane appositamente costituite. Nel 1890 era nominato secondo maître de ballet dei Teatri imperiali di Pietroburgo accanto a M. Petipa, restando contemporaneamente interprete e insegnante di ballo alla Scuola imperiale. Ha partecipato a molti spettacoli di rilievo, come La bella addormentata nel bosco di Petipa (1890) dove impersonava `en travesti’ il ruolo di Carabosse e creava la famosa variazione dell’Uccello azzurro, probabilmente da lui stesso coreografata. La sua permanenza in Russia terminò nel 1902, quando Enrico Cecchetti venne in disaccordo con la direzione dei Teatri imperiali, passando a Varsavia come direttore della scuola di ballo.

Tra le sue allieve a Pietroburgo figurano la Egorova, la Vaganova, la Kschessinska, la Karsavina e Anna Pavlova, che restò sua allieva privata per molti anni; tra gli allievi, Legat, Fokine, Nijinskij e, più tardi, Massine e Lifar. Scritturato da Diaghilev nel 1910 per i Ballets Russes, restò nella compagnia fino al 1918, come maître de ballet e mimo in lavori di Fokine e Massine. Trasferitosi a Londra, aprì con la moglie Giuseppina De Maria (pure attiva come mimo da Diaghilev) una scuola di danza che formò alcuni tra i più importanti danzatori inglesi: tra gli altri, Marie Rambert, Ninette de Valois, Alicia Markova, Anton Dolin. Nel 1925 Toscanini lo chiamò alla Scala alla direzione della scuola di ballo, incarico che C. tenne fino alla morte; tra le sue allieve scaligere figurano Cia Fornaroli, Attilia Radice, Ria Teresa Legnani e Gisella Caccialanza. Il famoso `metodo Cecchetti’ di insegnamento fu codificato da C.W. Beaumont in un trattato; successivamente il manoscritto fu edito a cura del nipote, Grazioso Cecchetti, in altro volume. In Inghilterra è stata fondata la Cecchetti Society per divulgarlo; analoghe istituzioni sono sorte negli Usa, Canada e altri Paesi. La tecnica di C. deriva direttamente, attraverso l’allievo Giovanni Lepri, dalla scuola italiana di Carlo Blasis, ma con arricchimenti pratici acquisiti in teatro e nei lunghi anni di insegnamento; più che un teorico dogmatico fu un insegnante pragmatico, che si confrontava sempre col palcoscenico. Il suo monito agli allievi era: «Io ti insegno tutto quanto può servire; dovrai poi arrangiarti da te in teatro con quanto vorrai o saprai fare».