Teatro della Tosse

Teatro della Tosse è una compagnia teatrale genovese fondata nel 1975 da Tonino Conte e Emanuele Luzzati insieme a Aldo Trionfo, Rita Cirio e Giannino Galloni. Il Teatro della Tosse prende il nome dalla sua prima sede, un teatrino di cento posti in una vecchia strada di Genova che si chiama Salita della Tosse. Il primo spetttacolo, Ubu Re di Alfred Jarry – diretto da Tonino Conte con le scene e i costumi di Emanuele Luzzati – fu un grande successo e diventò un po’ il manifesto artistico della compagnia. L’attività del Teatro della Tosse si sviluppa soprattutto in due direzioni: la realizzazione di produzioni proprie – secondo una poetica che non si riconosce né nell’avanguardia né nel teatro ufficiale ma nella libertà dei percorsi artistici, della scelta dei testi e dell’uso degli spazi – e la scommessa sulla possibilità di coniugare divertimento e approfondimento culturale.

Nascono così Gargantua opera di Tonino Conte (1977), I corvi di Henry Becque (1980), Il trovator… io fremo di Tonino Conte (1981), Viva la pace di Umberto Albini da Aristofane (1988), Masque degli ultimi giorni dell’anno di Giampiero Alloisio e Tonino Conte (1991), 12 cenerentole in cerca d’autore di Emanuele Luzzati e Rita Cirio (1991), Una notte all’opera (1994), Ubu incatenato (1995) e tanti altri. Spettacoli firmati dai direttori artistici del teatro, Tonino Conte e Emanuele Luzzati ma anche da Aldo Trionfo, Egisto Marcucci, Filippo Crivelli, Sergio Maifredi, Enrico Campanati e Nicholas Brandon. In chiave fantastico-favolistica è da collocare inoltre il tradizionale impegno del gruppo nel teatro-ragazzi. Altro obiettivo della compagnia è la creazione di un centro di programmazione teatrale attento a quanto di più vitale si realizza in Italia.

Nel 1987 il Teatro della Tosse si trasferisce dal Teatro Alcione al Teatro Sant’Agostino, nel centro storico di Genova. Particolarmente interessante è lo sviluppo di questi ultimi anni di attività della compagnia che, soprattutto d’estate, ha realizzato spettacoli in spazi del tutto inusuali. Nel giugno 1998, ad esempio, lo spettacolo I persiani alla Fiumara ha permesso l’apertura al pubblico dei capannoni industriali ex Ansaldo. Nel 1993 terminano i lavori di ristrutturazione del teatro Sant’Agostino e la stagione 1994-95 segna l’avvio dell’attività della multisala teatrale. Nel 1995 il Ministero del turismo e dello spettacolo riconosce il Teatro della Tosse come Teatro Stabile privato. Nel 1996 il Teatro della Tosse riceve il premio Ubu per «la continuità e la coerenza di una ricerca».

Luzzati

Emanuele Luzzati ha studiato a Losanna alla École des beaux arts e des arts appliqueès. Inizia l’attività di scenografo collaborando con A. Fersen per Salomone e la regina di Saba (1945) e inaugurando, sempre con Fersen, la sala Eleonora Duse al Teatro stabile di Genova con L’amo di Fenisia di Lope de Vega e il Volpone di Jonson. Come illustratore pubblica in questi anni il suo primo libro per bambini I paladini di Francia . Questo amore per le illustrazioni di libri per l’infanzia si trasmette sulla scena dove i personaggi e le ambientazioni teatrali sono trasformati in immagini straordinariamente creative che appartengono a un mondo fiabesco. A partire dal Flauto Magico di Mozart, realizzato al Festival di Glyndebourne per la regia di F. Enriquez (1978), sviluppa una preferenza verso l’opera buffa. Con Il Turco in Italia (1983) inizia la sua collaborazione al Rossini Opera Festival di Pesaro, dove fra l’altro realizza La scala di seta per la regia di M. Scaparro (1987). Nell’ambito della prosa si dedica alla progettazione scenografica di commedie: ne sono un esempio La donna serpente di C. Gozzi, regia di E. Marcucci (Teatro stabile di Genova 1979) e, per la regia di De Bosio, La Piovana del Ruzante (Venezia 1987) e La Mandragola di N. Machiavelli (1989). Fonda nel 1976 il Teatro della Tosse con A. Trionfo e T. Conte, con i quali collaborerà a numerosissimi spettacoli. Con la messinscena di Ubu re di Jarry (1976), per la regia di T. Conte, inaugura il nuovo spazio teatrale, dove nel 1983 apre e dirige la scuola di scenografia. Nel corso della sua carriera di scenografo affronta anche la progettazione scenica di opere del teatro musicale del ‘900: Il sogno di una notte di mezza estate di Britten (English Opera Group 1976) con la regia di C. Graham; La tarantella di Pulcinella , musica di G. Negri, testo di Luzzati (Piccola Scala di Milano 1974). Per l’Aterballetto di Reggio Emilia collabora alla messinscena dei balletti L’istoire du soldat di Stravinskij (1982), Coppelia di Delibes entrambi con la coreografia di A. Amodio. Fra i suoi ultimi allestimenti, L’asino d’oro da Apuleio regia di P. Poli (1994). In L. l’invenzione della scena si sviluppa attraverso il gioco drammaturgico di pedane, piattaforme, trabocchetti, stoffe dipinte che esprimono, con la loro precarietà, il senso dell’effimero in teatro e l’illusione fantastica. Il segno grafico pittorico di L. diventa il motivo conduttore di tutti i suoi originali spettacoli. I suoi bozzetti realizzati attraverso collage di carta, dipinti e disegnati con estro di artista, ci permettono di entrare in quella scatola magica che è il suo teatro fantastico e personale.