Neher

Allievo di A. Roller, dopo gli studi artistici Caspar Neher esordisce nel 1923 all’Opera di Berlino (dove conosce L. Jessner, con cui elabora nel 1927 un polemico e antimilitaristico Amleto di Shakespeare, con scene fuori dal tempo e costumi contemporanei e dimessi), facendo coincidere la sua attività giovanile con le esperienze più mature di alcuni tra i maggiori registi tedeschi. Con E. Engel ( Knock di J. Romains e Coriolano di Shakespeare: Berlino 1925) si occupa dei primi allestimenti delle opere di Brecht (celebre quello per L’opera da tre soldi , Berlino 1928): la sua capacità di conciliare clima drammatico ed essenzialità di mezzi caratterizza Nella giungla delle città (Berlino 1924), Ascesa e caduta della città di Mahagonny (Lipsia 1930), L’anima buona di Sezuan (Monaco 1955); e Il signor Puntila e il suo servo Matti , La madre e Il precettore (con la regia dello stesso Brecht, Berlino 1950). Dedicatosi anche al teatro d’opera, lavora ad Amburgo (un angoscioso Macbeth di Verdi, immerso in cupe e immense foreste, 1942), a Vienna ( Ifigenia in Aulide di Gluck, con settecenteschi fondalini di tela e preziosi costumi dorati; 1942, regia di O.F.Schuh), alla Scala ( Parsifal di Wagner, 1948), al San Carlo di Napoli (celebre il Wozzeck di Berg, con la regia di E. Engel, 1953) e a Salisburgo ( Jedermann di Hofmannsthal, 1952; Don Carlos di Verdi, con la regia di G. Gründgens, 1959).