Cohan

I genitori Jerry e Helen Cohan, d’origine irlandese, sono artisti del vaudeville: George Michael Cohan nasce e vive sul palcoscenico, dove ben presto si esibisce insieme alla sorella Josephine. A nove anni recita in un `act’ tutto per sé e suona il violino in orchestra, quando occorre. Successivamente i suoi genitori formano con i due figli i Four Cohan, portando di teatro in teatro numeri fatti di sketch, parodie, scenette comiche e musicali. A sedici anni George comincia a scrivere canzoni e testi per le recite del quartetto familiare e per altre compagnie, e a ventitre scrive, compone, dirige e produce la sua prima commedia musicale, The Governor’s Son (1901) in cui recitano tutti i Cohan, ai quali si è aggiunta sua moglie. È la prima tappa di una serie di fatiche che riguardano tutti i campi del teatro e della musica: C. continuerà fino ai suoi ultimi anni a recitare, scrivere testi (anche per il teatro di prosa), comporre canzoni, ballare e cantare, nonché a produrre spettacoli. Di un’attività instancabile, non solo licenzia spettacoli memorabili, ma per il suo patriottismo diventa benemerito nella nazione: fra l’altro un suo inno ( Over There ) diventa popolarissimo tra i soldati americani impegnati nella prima guerra mondiale e George riceve per questo la medaglia d’oro del Congresso. Una sua canzone celebra George Washington, altre inneggiano ai padri della patria; e in maturità interpreterà lui stesso sulla scena, in una commedia, il presidente Roosevelt, ottenendo le congratulazioni di quest’ultimo.

I suoi spettacoli – piuttosto stravaganti e fantasiosi, basati spesso sulla scoperta del ‘modus vivendi’ americano da parte di stranieri, soprattutto rappresentanti del Vecchio Mondo – stanno fra la commedia musicale vera e propria e la rivista. Tra gli esiti principali sono: Running for Office (1903, ancora con tutti i Cohan, ripresa con nuove musiche e col nuovo titolo di Honeymooners nel 1907); Little Johnny Johns (1904), denominata `play with music’ e imperniata su un fantino – interpretato da George – ingiustamente accusato di aver vinto con frode il Gran Derby inglese: è la prima affermazione in grande stile nel campo del teatro musicale, vivificato da un’ondata di freschezza. Tra le canzoni spicca “The Yankee Doodle Boy”, tratto dal traditional “Yankee Doodle”, che ottiene un’enorme diffusione; Forty-Five Minutes from Broadway (1906), storia di piccoli provinciali ambientata a New Rochelle, boicottata dalle autorità di questa cittadina perché, a loro dire, ne mette in cattiva luce gli abitanti con eccessiva carica satirica (ma le canzoni “Mary’s a grand old name” e “So Long, Mary” hanno molto successo); George Washington Jr. (1906), ancora con tutti i Cohan, sulla giovinezza del grande presidente la canzone “You’re A Grand Old Flag”; Fifty Miles from Boston (1908), sempre sulla provincia americana; The Yankee Prince (1908), con tutti i Cohan, sui rapporti fra inglesi e americani; The American Idea (1908), che lancia una `American Ragtime’; e The Little Millionaire (1911), ultima apparizione in scena dei quattro Cohan. Dal 1914 al 1927 Cohan reciterà come protagonista delle sue commedie musicali. Fra queste Hello Broadway (1914), celebrazione del teatro musicale americano che comprende un amichevole omaggio al `collega’ Irving Berlin (numero “Those Irving Berlin Melodies”); The Voice of McConnell (1918), definito `musical drama’, basato su materiale folcloristico irlandese e interpretato da un tenore irlandese di fama, Chauncey Olcott; The Royal Vagabond (1919), commedia musicale d’avventure in costume (in collaborazione con Anselm Goetzl); Little Nellie Kelly (1922: canzoni “Little Nellie Kelly I Love You” e “You Remind Me of My Mother”); The Merry Malones (1927), ancora sul folclore irlandese; tra l’altro include la famosa ballata “Molly Malone. The Merry Malones” è l’ultimo lavoro musicale portato in scena dallo stesso Cohan; mentre Billie (1928), adattamento di una sua commedia, è il suo ultimo musical. In seguito Cohan recita nel teatro di prosa, cui si dedica anche come autore. Una trentina di film (del muto e del sonoro) sono tratti da suoi copioni.

A proposito di cinema, Cohan recita in alcuni film, e dalle sue commedie musicali sono tratti Little Johnny Jones (due volte: nel 1923 e nel 1929), George Washington Jr. (1923) e Little Nellie Kelly (1940). Lui vivo, il regista Michael Curtiz dedica alla sua persona il film Yankee Doodle Dandy ( Ribalta di gloria , 1942, con James Cagney, Oscar per questa interpretazione). C. appare (ancora interpretato da Cagney) anche in The Seven Little Foys (1955, regia di M. Shavelson); e su di lui nel 1968 M. Stewart e J. Pascal scrivono una commedia musicale, rappresentata a Broadway, intitolata George M. George M. Cohan è un fenomeno del teatro americano. Un biografo lo ha riassunto nella formula: «Duecento canzoni, quaranta musical interamente suoi, altri quaranta in collaborazione con altri, diecimila apparizioni sulla scena». Questo ‘figlio d’arte’ ha sempre avuto il senso dello spettacolo, sempre sorretto da una vitalità vulcanica, di puro stile yankee. Mescolando melodramma e comicità (spesso il non sense), è il primo a proporre negli Usa una commedia musicale di tipo genuinamente americano, riscattata dall’eredità operettistica europea.