Baj

La lunga carriera di Enrico Baj si snoda attraverso la seconda metà del secolo attraverso molteplici esperienze, dalle influenze fauviste alla stesura del Manifesto per l’Arte Nucleare con Sergio D’Angelo negli anni ’50, dalle collaborazioni spazialiste con Yves Klein e Piero Manzoni all’invito di Andrè Breton a raggiungere i Surrealisti negli anni ’60, fino ai collage venati di riferimenti socio-politici degli anni ’70 e ’80. Su quest’ultima nota è caratterizzata anche buona parte della sua produzione teatrale, come testimoniano le scenografie per L’affare Pinelli di Michael Meschke (Kungstadgarden, Stoccolma, 1978), Bosnie (Sarajevo, 1993) per la regia di Massimo Schuster e Eric Poirier, e Das Begrabnis des Anarchisten Pinelli di Dario Fo (Darmstadt, 1995). Altri contributi importanti da ricordare sono le scenografie per Il passaggio (Piccola Scala di Milano, 1963) con la regia di Virginio Puecher, Le avventure di un burattino di legno (Teatro Comunale di Pistoia, 1980) basato sul celebre personaggio di Collodi, Ubu Roi (Espace Kiron, Parigi, 1981) di Alfred Jarry, che avrà risvolti anche sulla sua pittura, e le marionette realizzate per l’ Iliade di Massimo Schuster (Piacenza, 1989), e per l’adattamento di Jean-Pierre Carasso di Le Bleu-Blanc-Rouge et le Noir di Anthony Burgess, rappresentato al Centre Georges Pompidou nel dicembre del 1989 e al Teatro dell’Elfo a Milano, nel febbraio del 1990.