Alberti

Rafael Alberti, uno dei poeti spagnoli più noti della Generazione del ’27, si è dedicato saltuariamente anche al teatro. Oppositore della dittatura di Primo de Rivera, entrò nel 1934 nel Partito comunista spagnolo, divenendone negli anni seguenti un instancabile attivista in campo culturale, assieme alla moglie Maria Teresa Leòn. Costretto all’esilio dopo la fine della guerra civile, è vissuto prima in Argentina e poi a Roma. Tornato in Spagna nel 1977, fu eletto deputato nella prima legislatura democratica. Autore di importanti raccolte poetiche in cui elabora sia la tradizione popolare che quella classica del Siglo de oro, insieme alle esperienze delle avanguardie contemporanee, debuttò sulle scene con due testi fortemente poetici: L’uomo disabitato (1930), una sorta di auto sacramental d’avanguardia, e Fermìn Galàn (1931), un testo di teatro politico. In esilio scrisse i drammi poetici Il trifoglio fiorito (1940), Lo spauracchio (1944) e La Gallarda (1944), quest’ultimo rappresentato in Spagna solo nel 1992. Più spettacolare e ricco di teatralità Noche de guerra en el Museo del Prado (1956), personale rievocazione dei bombardamenti e della resistenza popolare di Madrid, fu rappresentato prima in Italia che in Spagna, in un allestimento di Richard Salvat.