Wesker

Ebreo (il padre emigrato russo, la madre ungherese), di estrazione operaia, Arnold Wesker ha raggiunto grande notorietà con la trilogia composta da Brodo di pollo con l’orzo (Chicken Soup with Barley, 1958), Radici (Roots, 1959) e Parlo di Gerusalemme (I’m Talking about Jerusalem, 1960), parabola di una famiglia ebraica di comunisti, i Kahn, dal più acceso impegno politico a un disilluso e apatico conformismo. Nella prima commedia le vicende familiari si intrecciano con tre momenti cruciali della storia del movimento operaio, nell’arco di un ventennio: la marcia dei fascisti sull’East End (1936), la fine della guerra e la vittoria dei laburisti (1946) e i tragici fatti d’Ungheria (1956). In Radici Ada Kahn decide di trasferirsi in campagna col marito e vivere di lavoro artigianale, sottraendosi al sistema produttivo capitalistico e all’impegno sociale diretto. L’esito di questa scelta sarà scontato, ma ancora in Parlo di Gerusalemme e nel successivo Patatine di contorno (Chips with Everything, 1962) è viva la fiducia nella funzione maieutica dell’intellettuale, capace di dare una coscienza politica alla classe operaia; proprio in questa ottica Wesker fonda, insieme a Doris Lessing e Shelagh Delaney, il Center 42, organo per lo sviluppo culturale dei lavoratori.

Dopo questa prima fase Wesker non ha più ritrovato la capacità d’impatto e la forza espressiva con cui questi lavori sapevano rendere il conflitto uomo-società; opere come Le quattro stagioni (The Four Seasons, 1965) e Una città dorata tutta per loro (Their Very Own and Golden City, 1965) scadono spesso nella retorica, nella ricerca dell’effetto poetico. Negli ultimi vent’anni l’esperienza drammaturgica di W. ha tentato strade diverse, dalla ricerca della comicità con La festa di matrimonio (The Wedding Feast, 1974) al montaggio di tipo cinematografico in I giornalisti (The Journalists, 1981), Lady Othello (1987) e Quando Dio voleva un figlio (When God Wanted a Son, 1989). Un felice esperimento sono stati gli Atti unici per donne sole (One-Woman-Plays), monologhi drammatici per un’attrice raccolti in volume nel 1989.