Sastre

Alfonso Sastre è una delle figure chiave del teatro spagnolo del dopoguerra, non solo come autore drammatico, ma anche come teorico del teatro, saggista, polemista, militante politico e fondatore di gruppi teatrali; il tutto nel segno di un’aperta opposizione al regime franchista e in favore di un teatro realista di temi sociali. Benché spessissimo i suoi testi siano stati proibiti dalla censura e siano stati rappresentati in Spagna solo dopo la fine del regime, Sastre ha continuato a scrivere per il teatro, sperimentando nuove formule, tanto che attualmente la sua produzione è molto vasta e differenziata. In essa spiccano alcuni testi che corrispondono a un tipo di tragedia attuale, da lui teorizzata e definita `tragedia complessa’, svincolata dai canoni della tragedia classica, il cui protagonista è un `eroe irrisorio’. Raggiunge la notorietà nel 1953 con Squadriglia verso la morte (Escuadra hacia la muerte), testo autorizzato e poi proibito dopo poche rappresentazioni. Assente dai palcoscenici spagnoli dal 1967, Sastre vi riappare nel 1977 con Il sangue e la cenere (La sangre y la ceniza), `tragedia complessa’ intorno alla figura del riformatore catalano Miguel Servet, e ottiene poi un grande successo nel 1986 con La taverna fantastica (La taberna fantástica). Molti suoi testi sono stati tradotti in italiano e spesso pubblicati prima in Italia che in Spagna.