Synge

Ultimogenito di quattro figli di una famiglia di proprietari terrieri protestanti, John Millington Synge studia letteratura al Trinity College di Dublino (1888-92), musica in Germania e dal 1895, letteratura francese a Parigi dove nel 1896 incontra W.B. Yeats e viene a contatto con i simbolisti. Nel 1898 animato dall’acceso interesse per la cultura irlandese, che già al Trinity lo aveva spinto a studiarne la lingua, ma anche incoraggiato da Yeats, intraprende una serie di viaggi nelle Isole di Aran (collocate di fronte alla costa ovest dell’Irlanda) che protrarrà a intervalli intermittenti fino al 1902, per immergersi in una realtà remota e rurale in cui rintracciare il senso dell’essere irlandese e catturare la vivacità del gaelico parlato. Di questa esperienza conserva dettagliata memoria in un diario dal titolo The Aran Islands , pubblicato nel 1907.

Sebbene solo in seguito a questi viaggi il suo talento trova completa espressione, Synge comincia la sua attività di drammaturgo scrivendo frammenti drammatici in versi per passare poi alla prosa e realizzare il suo primo lavoro compiuto Quando la luna è tramontata (When the Moon has set) nel 1900. Il testo, originariamente in due atti (pubblicato in questa versione solo nel 1984) e ridotto ad un atto nel 1902-03, è essenzialmente un attacco nei confronti della moralità convenzionale. Considerato inaccettabile per la messa in scena come per la pubblicazione da Yeats, avrà unica lettura nel settembre del 1901, per rimanere nell’oscurità fino al 1968 quando verrà incluso nella raccolta Collected Works da Ann Saddlemyer.

Il primo lavoro ad essere rappresentato è l’atto unico Nell’ombra della vallata (The Shadow of the Glen), scritto nell’estate del 1902 e messo in scena nell’ottobre del 1903, a cui viene riservata una prima fredda accoglienza da parte dei nazionalisti irlandesi che, nella successiva messa in scena nella nuova sede dell’Abbey Theatre, si tramuta in aperte manifestazioni di ostilità. In conflitto con se stesso, la sua classe sociale, la sua religione e alcuni aspetti della vita irlandese, Synge non riuscirà a riconoscersi in alcun movimento, e tuttavia tenterà di riconciliare la realtà attraverso una sua soggettiva idea di nazionalismo in cui attacca la società e la classe borghese dominante, proponendo la ribellione ai loro valori e la fuga nella natura. Sempre nel 1902 scrive Cavalieri a mare (Riders to the Sea) messo in scena all’Irish National Theatre Society nel 1904, e comincia la stesura di Le nozze dello stagnino (The Tinker’s Wedding), lavoro considerato oltraggioso nei confronti del clero e per questo non rappresentato fino al 1971.

Tra il 1904 e il 1905 drammatizza l’idea di percezione producendo un testo monocromo e duro La fonte dei santi (The Well of the Saints) dove ritrae una coppia di ciechi miracolata da un prete che, dopo aver sperimentato la vita dei vedenti, decide per la cecità e rifiutate le regole e lo squallore della comunità esce mano nella mano dalla società (e dalla scena) proponendo l’off-stage, come spesso in S., come luogo maggiormente significativo, spazio aperto ad una vita alternativa ed eroica lontana dalle convenzioni. Il suo capolavoro resta il penultimo lavoro Il furfantello dell’ovest (The Playboy of the Western World, 1907) commedia profana che sconvolge i più comuni concetti di sacro e che alla prima rappresentazione scatenò una vera e propria rivolta tra il pubblico disturbando in uguale misura cattolici, protestanti, nazionalisti e atei.

Da molti considerato l’ Amleto del teatro irlandese, in origine si intitolava The Murderer: A Farce : peculiare intreccio tra realtà e finzione, violenza e isolamento basato su fatti di cronaca nera realmente accaduti in cui convergono magistralmente i tratti salienti della sua arte. In particolare emerge la poeticità di un linguaggio irlandese, coniato e modellato appositamente da Synge sull’originale nel corso della sua carriera per soddisfare le esigenze della sua scrittura drammaturgica costantemente in fuga dalle forme canoniche. Ultimo lavoro di un’intensa quanto breve attività, dedicata a forgiare una retorica drammatica sfruttando con ricca immaginazione e profondo rispetto le fonti della sua Irlanda popolare e disagiata, è Deirdre l’addolorata (Deirdre of the Sorrows) rimasto incompiuto e pubblicato postumo nel 1910.