Sternheim

Figlio di un banchiere ebreo stabilitosi ad Hannover, studia filosofia e letteratura a Monaco e a Berlino. Sposa la figlia di Wedekind, Pamela, nel 1906, e pubblica insieme a F. Blei la rivista “Hyperion” (1908-1910). Nella sua opera, riscoperta negli anni ’70, il ritratto satirico della borghesia del tempo è singolarmente violento; influenzato dall’espressionismo, il suo linguaggio è vicino a quello di Wedekind che a tutt’oggi non ha perso la sua modernità. Dopo l’insuccesso del suo primo dramma La tragedia del tradimento Giuda Iscariota (Judas Ischarioth. Die Tragödie vom Verrat, pubblicato nel 1901), S. si fa costruire un teatro per rappresentare i propri lavori. Vituperato dalla critica, in seguito allo scandalo sollevato nel 1912 dal suo Don Giovanni decide di emigrare in Belgio. Tra le sue opere più significative sono da citare Le mutande (Die Hose, 1911)), Il borghese Schippel (Bürger Schippel;1913), Tabula Rasa (1916), Oscar Wilde (1924). Abbandonato dalla moglie, malato e dimenticato da tutti, trascorse gli ultimi anni di vita in una clinica psichiatrica.