All’inizio Paul Steffen firma i balletti di alcuni musical off-Broadway e di varietà televisivi in onda da New York. Per un breve periodo è anche a Hollywood come coreografo di Rita Hayworth. Arriva in Italia a metà degli anni ’50 con lo spettacolo dei Paul Steffen Dancers, che si rivela un imprevisto trionfo. Garinei e Giovannini non perdono tempo a legarlo alle loro produzioni musicali: già nel 1954 firma le coreografie di Giove in doppiopetto, dove contribuisce in modo determinante al successo di Delia Scala, ideando per lei sorprendenti movenze acrobatiche. L’impegno con Garinei e Giovannini si rinnova nella stagione successiva con La granduchessa e i camerieri . Nel teatro di rivista è autore dei balletti per I fuoriserie (1958), Sayonara Butterfly (1958) e Un juke-box per Dracula (1959). Il suo stile internazionale, che porta una scossa al provincialismo dello spettacolo italiano, è apprezzato anche dall’ambiente del cinema: Antonio Pietrangeli lo chiama nel 1955 per il film Lo scapolo (Alberto il conquistatore). Nel varietà televisivo il suo nome resta legato alle coreografie di Un, due, tre (1954) e L’amico del giaguaro (1961).