Silone

I due testi scritti per il teatro, Ed egli si nascose (1944; rappresentato all’Aquila nel 1965) e L’avventura di un povero cristiano (1968; allestito l’anno successivo a San Miniato, con la regia e l’adattamento di Valerio Zurlini), ispirati a precedenti romanzi, non hanno conosciuto una particolare fortuna sui nostri palcoscenici. Entrambi sviluppano una tematica cara a S., quella dell’esclusione dalla società di quanti siano depositari di valori – cristiani e umanitari – in totale disaccordo con le logiche dominanti, guidate dal desiderio di potere e di profitto. Se in Ed egli si nascose questa sorte tocca agli umili proletari della Marsica, ne L’avventura di un povero cristiano la vittima è papa Celestino V (l’eremita della Maiella, Pietro da Morrone), incapace di adattare i suoi principi di giustizia e di amore alle prospettive politiche del soglio pontificio, e dunque costretto all’abdicazione e alla successiva prigionia.