Sherwood

Efficiente artigiano della scena, fra i più rispettati degli anni fra le due guerre, Robert Emmet Sherwood affrontò spesso temi ambiziosi in commedie più abili che profonde, accolte da notevoli successi grazie anche al loro ottimismo rasserenante. Lanciò un messaggio pacifista in Annibale alle porte (The Road to Rome, 1927), l’opera che lo rese noto; si pose domande sulla guerra imminente in Delizia d’idiota (Idiot’s Delight, 1936); esaltò gli ideali americani in Abe Lincoln in Illinois (1938); prese posizione contro l’isolazionismo dei suoi connazionali in Non vi sarà alcuna notte (There Shall Be No Night, 1940). Il suo testo più significativo fu probabilmente La foresta pietrificata (The Petrified Forest, 1935), un solido melodramma che contrapponeva con semplicismo, gli ideali e le speranze di una ragazza di provincia alla sfiduciata rassegnazione degli altri due personaggi, un intellettuale fallito e un gangster allo stremo delle proprie forze.