Serban

Andrei Serban studia all’Istituto d’arte teatrale e cinematografica di Bucarest e negli Stati Uniti, nel 1970 è assistente del regista Peter Brook a Parigi. Nel frattempo si è già fatto notare in patria con l’allestimento di alcuni spettacoli: L’uomo che si è trasformato in un cane di Osvaldo Dragún (1965); Arden di Feversham di Anonimo elisabettiano (1966); Giulio Cesare di Shakespeare (1968). Dall’inizio degli anni ’70 lavora a New York, dove si trasferisce nel 1975: Ubu Roi di Jarry (1970); Medea da Euripide e Seneca (1972); L’anima buona di Sezuan di Brecht (1975); Il giardino dei ciliegi di Cechov (1977); Agamennone di Eschilo (1978); Zio Vanja di Cechov (1979). Di S. è apprezzata l’aggressiva originalità delle sue messe in scena, caratterizzate da un a potente immaginazione visiva e sonora. Il regista riserva all’attore un ruolo principale, considerandolo il tramite fondamentale del legame `simpatetico’ che si deve stabilire con il pubblico. Spesso è tornato in Europa a presentare i suoi spettacoli: Come vi piace di Shakespeare (La Rochelle 1976); Sganarello di Molière (Avignone 1982); Il maestro e Margherita di Bulgakov (Parigi 1983). Dal 1991 al 1993 è stato direttore artistico del Teatro nazionale di Bucarest: Trilogia antica ( Medea, Le Troiane e Elettra) , 1990; La notte dei re da Shakespeare,1991 e Il giardino dei ciliegi, 1992. Numerose le sue regie di opere liriche, alla Welsh Opera di Cardiff: Eugenio Oneghin di Cajkovskij (1979); I Puritani di Bellini (1983); Norma di Bellini (1985); a Londra: Turandot di Puccini (1984); Fidelio di Beethoven (1986); a Amsterdam, L’angelo di fuoco di Prokof’ev (1990); a Bologna Don Carlo – di Verdi (1988, ripresa nel 1989); e le recenti Lucia di Lammermoor di Donizetti (1995); Cavalleria rusticana di Mascagni e Pagliacci di Leoncavallo (1996).