Schwarzkogler

Figura mitica dell’Azionismo viennese con H. Nitsch, G. Brus e O. Muehl. Dopo aver frequentato la Scuola di arti grafiche di Vienna (1957-1961) e le prime esperienze pittoriche, sotto l’influenza dell’informale e del gestualismo (`tachisme’), S. compie, in un periodo brevissimo tra il 1965 e il 1966, le performance che gli daranno notorietà internazionale. Sono sei Aktionen, la prima denominata Wedding e l’ultima Aktion Sketch . Non si tratta di veri happening o azioni con il pubblico, ma semplicemente di foto-sessioni in cui l’artista mette in posa il suo modello (Heinz Cibulka) in una scenografia simbolica da sala operatoria: il corpo è avvolto da bende e rattrappito su oggetti-simboli sferici (tra l’alchimia e Jung), il volto è sempre coperto, con siringhe ipodermiche infilzate sugli arti, lame che fendono la carne, pesci squartati (il pesce rappresenta Cristo); tutto ciò ha dato modo ai critici di parlare di sadomasochismo e crudeltà fine a se stessa, continuando a citare la presunta automutilazione del pene (completamente simulata). In realtà S. è un grande esteta, che vede l’arte come terapia e rituale purificatorio del corpo-medium, immerso in un Caos organico-inorganico di ancestrale bellezza e sensualità. Nel 1969 si suicida o forse è vittima di un incidente.