Schneider-Siemssen

Allievo di E. Preetorius all’Opera di Monaco, nella stessa città Gunther Schneider-Siemssen diventa, nel 1947, direttore degli allestimenti, iniziando una carriera che lo conduce a Salisburgo (dove firma le scene per Il console di Menotti, regia di P. Stanchina, 1952, e si occupa di tutti gli spettacoli delle celebri Salzburger Marionetten) ed a Brema. La vera svolta avviene però nel 1962, quando viene ingaggiato al Burgtheater ed all’Opera di Stato di Vienna, dove avvia una felice collaborazione con Karajan (Pelléas et Mélisande di Debussy, costumi di G. Wakhewitch, e Fidelio di Beethoven, 1962; La donna senz’ombra di R. Strauss, 1964), che gli consente di partecipare anche al prestigioso Festival di Salisburgo (Boris Godunov di Musorgskij, 1965) ed al Festival di Pasqua (Valchiria di Wagner, 1967). Con uno stile dai cromatismi fortemente accentuati, trasferisce la carica drammatica della musica, delle parole e dei movimenti nella luce, spesso sfruttando gli effetti delle proiezioni, che possono fondere in una sola unità ottica attori e scenografia, in una scena-inquadratura che parte dalla realtà rappresentata approfondendo i nessi concettuali sotto la superficie della vicenda. Attivo anche a Londra, allestisce una molto discussa Tetralogia di Wagner e un Eruwartung di Schonberg (Covent Garden 1961), per il quale lavora con P. Ustinov; artista versatile, opera pure in campo televisivo e cinematografico.