Scarano

Figlia d’arte, all’età di nove anni Tecla Scarano debutta sulle scene a Palermo, nella parodia di una stravagante francese. L’anno successivo inizia la carriera professionale con uno spettacolo di varietà, allo Jovinelli di Roma. Le sue doti canore le consentono di proporsi nel numero di una canzonettista prodigio. Comincia a lavorare in proprio come sciantosa nei caffè-concerto e nei teatri di Napoli. La sua presenza, la sua fragrante bellezza e il suo charme la impongono ben presto all’attenzione del pubblico. La Scarano rivela il suo temperamento drammatico in Pupatella di Bovio e il successo ottenuto la porta a investire il suo talento artistico nella prosa. Entrata a far parte della compagnia dialettale di Raffaele Viviani, conquista rapidamente il ruolo di primadonna. La prima interpretazione drammatica con Viviani è del 1917 con Donna Nunziata `a cagnacavalle, a cui seguirono Tuledo `e notte e Bammenella `e coppa `e quartiere. Nel primo dopoguerra apparve in qualche film (La cantante napoletana; La regina della canzone) e tornò al canto, incidendo dischi di grande successo. Dopo una nuova, trionfale tournée nel 1930, con la compagnia che l’aveva lanciata, conobbe il maestro Langella che diventerà più tardi suo marito. Per lo Stabile del teatro Nuovo di Napoli, interpreta riviste di Galdieri, Guido di Napoli, Nelli- Mangini. Nel secondo dopoguerra lavora saltuariamente in spettacoli leggeri di varietà.