Sarraute

Nata in Russia, ma trasferitasi ben presto in Francia, dove ha compiuto la sua formazione culturale, Nathalie Sarraute rappresenta, con Alain Robbe-Grillet, una delle personalità di maggior spicco del movimento del Nouveau Roman. Nonostante sia la prosa il suo campo d’azione privilegiato, l’autrice ha dedicato la sua attenzione anche al teatro. Sotto il titolo generico di Théâtre Sarraute ha infatti riunito nel 1978 la sua produzione: Le silence e Mensonge, scritti rispettivamente nel 1964 e nel 1966, ma messi in scena per la prima volta a Parigi nel 1967, Isma e C’est beau, che sono andati in scena nel 1970 e Elle est là , realizzata nel 1980. Così come nella sua opera narrativa Sarraute procede verso l’azzeramento della trama, nel suo teatro l’autrice presenta temi sottilissimi, intessuti di pause significanti e di silenzi che si vogliono ricchi di pregnanza.

«I miei veri personaggi sono le parole», ebbe ad affermare l’autrice: nel suo teatro le parole sono poche, con un esito di sintesi poetica, ma anche espressiva davvero notevole. Parole sospese – frequentissimo è l’uso dei puntini di sospensione – in cui filtra l’ambiguità dell’esistenza. Il teatro della Sarraute riproduce dunque sulla scena il carattere frammentario della narrazione e un linguaggio che, nelle sue esitazioni, cerca di tradurre i movimenti psicologici e le oscillazioni del pensiero che, nell’opinione dell’autrice, danno forma e sostanza alle arti.