Rovetta

Celebre nella Milano a cavallo tra i due secoli, dove trascorse quasi tutta la sua vita, Gerolamo Rovetta riscosse parecchio successo sia per la sua attività di romanziere sia per le sue opere teatrali. A contribuire alla sua fama di drammaturgo fu soprattutto la commedia intitolata Romanticismo (1901), in cui con toni patriottico-sentimentali, a volte scadenti nel melodrammatico, vengono rievocati i fasti e gli ideali del Risorgimento. Altre sue opere sono La trilogia di Dorina (1889), I disonesti (1892) e La realtà (1895). Questi tre drammi, in particolare, ruotano intorno al tema della `disonestà’, che porta inesorabilmente al successo i corrotti, facendosi beffe di chi si regge a una più onesta condotta di vita. In Rovetta predomina dunque una prospettiva di forte caratterizzazione pessimistica, ma sono anche da ricordare le sue opere comiche, come Il re burlone (1905), ritratto di un borbone di Napoli, e Cameriera nova (1891), commedia scritta in dialetto veneto. Appartiene a questo genere anche Molière e sua moglie (1909).