Ravenna Teatro

Nato nel 1991 dalla fusione del Teatro delle Albe (fondato da Marco Martinelli, Ermanna Montanari, Luigi Dadini e Marcella Nonni) e la Compagnia Drammatico Vegetale (nata nel 1974 ad opera di Pietro Fenati, Elvira Mascanzoni, Ezio Antonelli e Maurizio Martini) di cui Marco Martinelli cura la direzione artistica, Ravenna Teatro è anche centro di produzione e svolge attività pedagogica, organizza inoltre seminari e laboratori teatrali. Le due compagnie che lo costituiscono si caratterizzano per il lavoro di sperimentazione ma, si diversificano per le differenti poetiche: la Compagnia Drammatico Vegetale sviluppa il suo lavoro nell’ambito del binomio linguaggio-musica operando nel settore teatro-ragazzi e di figura (Sogno di una notte di mezza estate, 1983; I viaggi di Simbad dalle Mille e una notte, 1981; Fil di suono, drammaturgia Drammatico Vegetale, 1966; La volpe Renarda 1997; Il viaggio in aereo, drammaturgia Drammatico Vegetale, 1997); il Teatro delle Albe a sua volta fin dal suo primo anno di vita (1983) ha sviluppato il proprio percorso intrecciando la ricerca del `nuovo’ alla lezione della grande tradizione teatrale.

Lo stesso Martinelli (regista e drammaturgo) scrive i testi e le storie pensandole per gli attori con cui lavora, i quali non si limitano ad interpretare ma sono veri e propri coautori degli spettacoli. Fondamentali all’interno del gruppo, oltre alle personalità di notevole qualità letteraria drammaturgica e registica di Martinelli, l’interpretazione visionaria e la vocalità inquietante di Ermanna Montanari e il lavoro sulle favole tradizionali di Luigi Dadina. Nel 1988 la compagnia del Teatro delle Albe acquisisce al suo interno attori senegalesi: Mandiaye N’Diaye, Mor Awa Niang e El Hadyi Niang. La formazione, divenuta afro-romagnola, pratica un originale ‘meticcio teatrale’ che coniuga drammaturgia e danza, musica e dialetti, invenzione e radici.

Gli spettacoli da Ruh. Romagna più Africa uguale (1988), fino All’Inferno (1996), affresco di varie commedie di Aristofane coprodotto con il Kismet Opera di Bari e il Tam Teatromusica di Padova, evidenziano la volontà del Teatro delle Albe di superare i limiti barriera nazionali e fare agire un teatro universale che pensi e rifletta su questo fine millennio. Nel 1991 con i Ventidue infortuni di Mor Arlecchino , rivisitazione goldoniana che ha visto la convincente interpretazione di Mor Awa Niang nel ruolo principale e la creazione della coppia nera Arlecchino-secondo Zanni, il Teatro delle Albe confluisce in R.T., arricchendosi di nuovi confronti con la Compagnia Drammatico Vegetale. Connotata da una poetica calda e raffinata, popolare ma non per questo priva di sottesi e arguti contenuti `politttttttici’ (il termine è stato coniato dallo stesso Martinelli, per sottolineare il bisogno di creare «inciampo nella resistenza al sopruso») il nuovo gruppo di Ravenna Teatro (premio Ubu 1996, per l’impegno e la ricerca linguistica), porta avanti la «coltura teatrale della città», ospitando gli spettacoli di altri gruppi e svolgendo un’intensa attività pedagogica nelle scuole. Nel 1997 nasce `Guediawye Theatre’, un centro attivo nella periferia di Dakar diretto da Mandiaye N’Diaye, la cui finalità è costruire eventi e spettacoli tra Ravenna e Dakar, in grado di approfondire e ampliare quei segni di `meticcio teatrale’ che hanno fatto delle Albe un’esperienza unica.